TAURIANOVA La Corte di Appello di Reggio Calabria, sezione Misure di Prevenzione, Bruno Muscolo presidente, accogliendo il ricorso dell’avvocato Antonio Romeo, difensore di Vincenzo Giuseppe Zappia, ha annullato il decreto del Tribunale di Reggio Calabria con il quale era stata applicata a Zappia la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale, con obbligo di dimora presso il Comune di residenza.
ASSOLTO IN “VECCHIA GUARDIA” All’esito del processo “Vecchia Guardia”, scaturito da indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria nel 2014, con numerosi imputati, tra i quali anche Zappia, accusati di fare parte di una associazione mafiosa dedita alla consumazione di reati estorsivi in danno di vari proprietari terrieri del comprensorio taurianovese, Vincenzo Giuseppe Zappia, che aveva deciso di farsi giudicare col rito ordinario, era stato assolto dal Tribunale di Palmi da tutte le contestazioni che gli erano state mosse.
MISURA DI PREVENZIONE Poco tempo dopo l’uomo è stato proposto per l’applicazione della misura di prevenzione personale e per il sequestro, finalizzato alla confisca, della casa di abitazione. Il Tribunale di Reggio Calabria ha rigettato la proposta della misura patrimoniale ma ha applicato a Zappia quella personale della sorveglianza speciale di P.S. per la durata di 5 anni. Una decisione che è stata impugnata del difensore, avvocato Antonio Romeo che all’udienza camerale ha passato in rassegna tutti gli elementi dai quali, ha sostenuto, emergeva da tempo il netto e radicale taglio del suo assistito con il mondo della malavita organizzata e la non trascurabile distanza geografica che oramai da decenni separa Zappia dal luogo di origine. Copiosa anche la documentazione fornita alla Corte che, accogliendo in toto i motivi di appello, ha annullato il provvedimento impugnato.
IL DIFENSORE «La pronuncia di annullamento – afferma l’avv. Romeo – interviene a riportare finalmente giustizia in un caso che era stato valutato tramite elementi investigativi fermi al 1999, e non con dati attuali, addirittura, consacrati in provvedimenti giudiziali che ci permettono, invece, di poter oggi affermare l’assoluta estraneità dello Zappia da qualsivoglia circuito malavitoso e quindi l’assenza di qualsiasi pericolosità personale».
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