CATANZARO Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Catanzaro ha approvato una delibera con la quale si chiede il «differimento dell’entrata in vigore, il prossimo 1 maggio, della legge n. 7/2020 recante la nuova disciplina sulle intercettazioni e comunicazioni». L’atto, attraverso il quale si sollecita uno slittamento della riforma ad altra data è indirizzato al ministro della Giustizia, al Consiglio nazionale forense, all’Organismo congressuale forense e ai Consigli degli Ordini. La richiesta dell’organismo, presieduto da Antonello Talerico, segretario Amalia Garzaniti, è motivata «stante l’emergenza sanitaria in atto, le limitazioni e le difficoltà operative ad essa connesse, nonché gli adempimenti previsti per i difensori» ragioni per quali secondo il Coa di Catanzaro “si corre il rischio di comprimere il diritto di difesa». «La preannunciata postergazione delle restrizioni e il successivo revirement delle ultime ore – è detto nel testo della richiesta – consegna all’opinione pubblica la cifra di un’evidente e comprensibile incertezza. Precarietà acuita dall’interrogativo se la primazia, nelle scelte, debba essere affidata al decisore politico o allo scienziato».
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