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Cetraro, infermieri insultati da un medico: «Rubate stipendi»

Episodio denunciato dall’Ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Cosenza: «Grave evento che si consuma a carico di una categoria da sempre in prima linea»

Pubblicato il: 06/04/2020 – 13:55
Cetraro, infermieri insultati da un medico: «Rubate stipendi»

CETRARO Sette infermieri aggrediti verbalmente e offesi in ospedale a Cetraro, hanno presentato un esposto contro un medico in servizio che li avrebbe insultati: «Siete qui solo per rubare lo stipendio, non siete infermieri». A darne notizia è il presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Cosenza, Fausto Sposato. L’esposto in autotutela è stato indirizzato al commissario straordinario dell’Asp di Cosenza, al direttore sanitario dello spoke Paola-Cetraro e si riferisce ad alcuni episodi avvenuti lo scorso 3 aprile durante il turno di servizio pomeridiano nell’U.O. di Pneumologia-Covid situata nell’ex-reparto di lungodegenza del P.O. di Cetraro. Secondo quanto si apprende, gli infermieri avrebbero manifestato al medico di turno le scarse misure di protezione e per tutta risposta sarebbero stati offesi e aggrediti tanto da essere indotti a chiamare i carabinieri.
EPISODIO GRAVE «L’episodio – afferma Sposato – non è che l’ultimo (in ordine di tempo) grave evento che si consuma a carico di una categoria da sempre (e oggi più che mai) in prima linea in tutte quelle situazioni che richiedono, abnegazione, professionalità, competenza, prontezza di riflessi e sacrifici, come nel caso dell’emergenza dovuta alla pandemia da COVID-19,anche a costo della propria vita». «In un momento storico come quello che stiamo attualmente vivendo, – scrive ancora Sposato – che dovrebbe vederci tutti impegnati a remare nella stessa direzione, assistiamo sbigottiti a episodi che non hanno nulla di civile e professionale, che oltre a rappresentare uno spettacolo squallido ed indecoroso per l’opinione pubblica, recano un danno concreto agli operatori, alle stesse aziende e, cosa ancor più grave, a pazienti inermi, bisognosi di cure e in pericolo di vita. Questi atteggiamenti sono evidentemente il retaggio di una sub-cultura, dura a morire, che vedeva in passato l’infermiere subalterno al medico. Un passato che non ha più motivo di esistere vista l’evoluzione normativa e deontologica della professione infermieristica. Per questi motivi chiedo espressamente di conoscere quali provvedimenti nell’immediato saranno presi a seguito dell’increscioso accadimento, nella speranza che in futuro non abbiano più a verificarsi tali manifestazioni incomprensibili».

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