CATANZARO «Ricordo ancora i giorni belli della tua infanzia». Oppure: «Fortuna immensa averti frequentato nella mia Calabria». Sono tanti i catanzaresi che sui social da alcune ore si stanno producendo in un’appassionata corsa a rimarcare, con orgoglio, la “calabresità” e, ancora più nel dettaglio, la “catanzaresità” di Luigi Camporota, il luminare delle malattie polmonari che nel Regno Unito sta curando il premer britannico Boris Johnson in lotta contro il Coronavirus. E in tanti spendono un pensiero, una frase, un ricordo per fissare i momenti, lunghi o fugaci, in cui hanno incrociato le loro vite, soprattutto ai tempi della gioventù, con Caporota, nato a Catanzaro 50 anni e qualche giorno (la data di nascita è il 2 aprile). Gli anni da studente, la laurea nel 1995 in medicina presso l’università di Catanzaro che all’epoca non era autonoma ma dipendeva da Reggio Calabria, laurea conseguita nei sette anni canonici, a 25 anni, come capita ai predestinati. Poi, dopo altri cinque anni canonici, si specializza in medicina respiratoria, sempre in Italia, dove fa tirocinio – allievo del leggendario professore Serafino Marsico – per i primi tre anni al Policlinico universitario Mater Domini di Catanzaro, poi completato al General Hospital di Southampton e da qui intraprendere una straordinaria carriera, sempre negli ospedali pubblici. Dal 2001 al 2004 Camporota (nella foto tratta da Repubblica.it) lavora all’Oxford Radcliffe Hospital in reparto medicina generale e poi, 15 anni fa, l’approdo al St Thomas Hospital di Londra, nei reparti di terapia intensiva, dove è ricoverato in questo momento Johnson: è ritenuta migliore struttura del Regno Unito anti coronavirus. Oggi Catanzaro celebra questo suo “figlio”. Su facebook un vecchio amico così lo ricorda, postando un articolo del Times dedicato a Luigi Camporota. «Questa è la vera Calabria. Grazie Luigi di onorare cosi la tua terra di origine e la nostra Università da cui sei partito. Per fortuna da noi in Pneumologia è rimasto il prof. Girolamo Pelaia uno dei maggiori esperti mondiali. Luigi e Girolamo sono entrambi allievi di un altro illustre maestro, il prof. Serafino Marsico. Con tutti loro ho condiviso e conduco parti della mia vita professionale. Fortuna immensa averli frequentati nella mia Calabria». E anche il colega Pelaia, oggi Professore ordinario di Malattie dell’apparato respiratorio all’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di malattie dell’apparato respiratorio e della Scuola di specializzazione. “Se anche il professor Camporota da tantissimi anni lavora in Inghilterra, ha sempre mantenuto molto forte e solido il legame con la sua città. Ci siamo ovviamente frequentati anche al di fuori dell’ambiente universitario, ricordo ancora – dice il professor Pelaia – la cena della sua laurea alla quale ci invitò, era il 1995. Ovviamente ora ci vediamo molto di meno, le rare volte che viene a Catanzaro, ma il legame professionale e umano con Camporota, persone di eccezionale profilo medico e umano, è sempre rimasto solidissimo». (c.ant.)
x
x