COSENZA I controlli sul territorio da parte delle forze dell’ordine sono costanti non solo per controllare che tutti rispettino le restrizioni imposte dal governo per evitare la diffusione del Coronavirus, ma anche perché vengano assicurate tutte le condizioni per quanto riguarda la tutela della materi in ambito sanitario. I Carabinieri del Nas, nella città di Cosenza, su precisa disposizione del procuratore capo Mario Spagnuolo stanno passando al setaccio diverse strutture sanitarie e ospedaliere ma anche il personale sanitario impegnato nelle operazioni di soccorso non strettamente connesso al Coronavirus. E’ in questo contesto che sono stati deferiti con l’accusa di rifiuto e omissione d’atti d’ufficio 12 persone tra medici, infermieri e autisti componenti di 4 equipaggi di ambulanze. L’equipe sanitari, secondo quanto riportato dai Carabinieri, nei giorni primi due giorni del mese di aprile così come sabato 4 aprile si erano rifiutati di recarsi su interventi assegnati su codice rosso di pazienti non covid-19. A giustificare la presa di posizione del personale sanitario, l’assenza di certificazione sui dispositivi di protezione individuale (guanti e mascherine) che gli erano stati dati in dotazione direttamente dall’Asp di Cosenza. A nulla sono valse le rassicurazioni della centrale circa la corretta omologazione dei dispositivi.
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