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Coronavirus, all’appello della Regione rispondono 508 medici. Ma gli specialisti non bastano

I numeri complessivi della manifestazione d’interesse sono generosi. L’emergenza, però, richiederebbe 205 tra anestesisti, infettivologi, pneumologi e plurispecialisti: hanno risposto in 85. Da Vib…

Pubblicato il: 09/04/2020 – 20:21
Coronavirus, all’appello della Regione rispondono 508 medici. Ma gli specialisti non bastano

di Pablo Petrasso
LAMEZIA TERME
I numeri ci sono, e pure gli elenchi. L’avviso emanato dalla Regione ha ottenuto il riscontro di 508 medici. Non tutti saranno assunti: la disponibilità finanziaria complessiva è di 18 milioni e 40mila euro per tutte le figure previste (ci sono anche infermieri, operatori socio-sanitari, biologi e tecnici di laboratorio). Il Corriere della Calabria è oggi in grado di ricostruire i princìpi sulla base dei quali saranno dislocate le truppe nelle prime linee che fronteggiano la pandemia. Una ricostruzione alla quale si accompagna un primo campanello di allarme.
I “NO” RICEVUTI DALL’ASP DI VIBO Arriva dall’Asp di Vibo Valentia: anche lì la Regione ha inviato l’elenco dei medici selezionati sulla base della manifestazione d’interesse (e sulle – presunte, a questo punto – preferenze di destinazione). Bene, anzi male: soltanto due hanno detto sì e potranno presto prendere servizio; gli altri pensano di scegliere altre sedi. È, appunto, la prima spia di un possibile problema. Rimpolpare gli organici è certamente necessario, ma non è detto che sia semplice.
I numeri, almeno quelli, ci sono. Con i 18 milioni a disposizione, si prevede di assumere in Calabria 205 medici, 404 infermieri, 144 Oss, 11 biologi e 30 tecnici di laboratorio. Prima di entrare nel dettaglio della ripartizione geografica, ecco il dato della “risposta”. La generosità non manca. Si sono iscritti alla manifestazione d’interesse 508 medici: 85 sono specialisti, 78 specializzandi, 237 medici senza specializzazione, 100 sono medici “articolo 1, lettera A” (specializzandi non dell’ultimo anno, ndr), 8 sono medici in pensione.
POCHI SPECIALISTI La Regione, come visto, prevede di sceglierne 205. Tra questi 77 anestesisti, 34 pneumologi, 42 infettivologi e 52 medici plurispecialisti. Altro piccolo campanello d’allarme: i conti non tornano. La Cittadella prevede (giustamente) di assumere 205 specialisti nelle branche più sollecitate dall’emergenza, ma l’offerta che si manifesta è molto diversa. Il dato era stato già posto in evidenza da Domenico Minniti, presidente dell’associazione Anestesisti rianimatori ospedalieri Italiani per la Calabria, in un’intervista al Corriere della Calabria. Riassumiamo la sua perplessità rispetto all’avviso della Regione: «Bisognerebbe chiedersi quanti anestesisti si riuscirà a trovare. Non è scontato che molti scommettano sulla chiamata dalla Calabria. Probabilmente si farà affidamento sugli specializzandi, ma anche in questo caso bisognerà confrontarsi con numeri che potrebbero essere insufficienti. Si tratta di vedere quanti se la sentiranno di andare in trincea». La risposta è nelle cifre: la Calabria cerca(va) 205 specialisti, ne ha trovati 85. Non è che l’emergenza diventi più grave per questo motivo. E, nei frangenti in cui l’esplosione del virus appariva inarrestabile, non si poteva agire diversamente. I numeri sono piuttosto lo specchio della realtà sanitaria regionale e nazionale, di investimenti (e tagli) del passato che hanno reso molto difficile “resistere” alla minaccia del Coronavirus.
LE TRUPPE SUL TERRITORIO Ci si prova, ovviamente, con la pianificazione predisposta dalla burocrazia regionale per fronteggiare la crisi. Questo è il piano previsto per le nuove assunzioni da sei mesi (rinnovabili per altri sei).
Azienda sanitaria provinciale di Cosenza: 27 medici (6 Castrovillari, 9 Rossano, 6 Cetraro, 6 Paola); 64 infermieri (16 Castrovillari, 22 Rossano, 12 Cetraro, 14 Paola); 21 operatori socio-sanitari (6 Castrovillari, 7 Rossano, 4 Cetraro, 4 Paola).
Azienda Ospedaliera di Cosenza: 33 medici (26 Cosenza, 7 Rogliano); 60 infermieri (46 Cosenza, 14 Rogliano); 19 oss (15 Cosenza, 4 Rogliano); 3 biologi e 10 tecnici di laboratorio (tutti a Cosenza).
Azienda ospedaliera “Pugliese Ciaccio”: 28 medici, 48 infermieri, 17 oss, 4 biologi, 10 tecnici di laboratorio.
Azienda Ospedaliera “Mater Domini”: 30 medici, 48 infermieri, 20 oss, 2 biologi, 2 tecnici di laboratorio.
Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, ospedale di Lamezia Terme: 10 medici, 20 infermieri, 8 oss.
Azienda ospedaliera di Reggio Calabria: 24 medici, 48 infermieri, 16 oss, 2 biologi, 8 tecnici di laboratorio.
Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria: 28 medici (6 Locri, 8 Polistena, 7 Gioia Tauro, 7 Melito Porto Salvo); 58 infermieri (14 Locri, 18 Polistena, 16 Gioia Tauro, 13 Melito Porto Salvo); 22 oss (6 Locri, 6 Polistena, 5 Gioia Tauro, 5 Melito Porto Salvo).
Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia: 14 medici (8 Vibo, 6 Tropea); 32 infermieri (18 Vibo, 14 Tropea); 10 oss (5 Vibo, 5 Tropea).
Negli elenchi forniti a ciascuna Azienda del servizio sanitario sono indicate le preferenze di ciascun medico. Siamo allo step successivo: incrociare la domanda con l’offerta e formare un esercito per rimpolpare la prima linea nella lotta al virus. I termini economici, però, si addicono poco alla questione. La salute non è un business. Il Coronavirus ce lo ha dimostrato. (p.petrasso@corrierecal.it)

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