CATANZARO «Ancora una volta la Calabria sconta una mancanza di organizzazione e di una catena di comando certa e autorevole. Se ciò era chiaro in materia sanitaria, ora sta emergendo in tutte le sue sfaccettature e gravità nel settore della protezione civile». È quanto dichiara, il gruppo regionale del Pd.
«Non possiamo tacere davanti a una simile situazione. Dopo circa due mesi dall’inizio dell’emergenza sanitaria non è più accettabile l’atteggiamento della presidente Santelli che cerca di scaricare solo sul governo nazionale eventuali ritardi, che certamente ci sono stati, senza mettere in campo iniziative e una efficiente catena di comando organizzativa. Prendesse esempio dalle altre regioni del Sud», scrivono Bevacqua e i colleghi del gruppo consiliare.
«A tal proposito, vorremmo comprendere se vi siano e chi siano, in Calabria, i soggetti preposti a interloquire quotidianamente con i vertici nazionali della protezione civile, in ordine all’emergenza coronavirus e al relativo materiale che giunge da Roma. Chi siano i soggetti in Calabria abilitati a decidere cosa e dove dirottare il materiale ricevuto. Chi siano le figure coinvolte e i tempi necessari per trasferire il tutto nelle varie province della Calabria. Da oggi non faremo più sconti. Tante sono le lamentele che registriamo, tante sono le criticità riscontrate. Non vorremmo che questa emergenza, oltre a pagarla in termini di vite umane e di forte disagio sociale ed economico, la Calabria la pagasse anche per la nostra incapacità di migliorare i servizi di assistenza e cura attraverso le nuove strumentazioni e apparecchiature ricevute e che riceveremo nei prossimi giorni. Chiediamo, pertanto, alla presidente Santelli di informare pubblicamente i cittadini calabresi sul materiale ricevuto dalla protezione civile e di come questo sia stato distribuito in ogni provincia e nei presidi ospedalieri e territoriali interessati», l’appello del Pd calabrese.
x
x