CROTONE Catanzaro ricorre al Tribunale amministrativo regionale del Lazio e Crotone si oppone. La vicenda è quella della sede della Soprintendenza archeologica delle provincie di Catanzaro e Crotone, assegnata a Crotone con un decreto del Presidente del consiglio dei ministri del 2 dicembre scorso. Come si ricorderà al momento dell’indicazione della scelta il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, aveva polemizzato per l’indicazione di Crotone e aveva chiesto una rettifica in quanto, a suo dire, la scelta sarebbe dovuto cadere sulla città di Catanzaro in quanto capoluogo di Regione. La scelta di Crotone fu giustificata con il fatto che la città pitagorica ha una presenza di resti archeologici rilevante, sicuramente superiore a Catanzaro. Non avendo avuto nessun riscontro positivo, il Comune di Catanzaro ha deciso di presentare un ricorso al Tar del Lazio con il quale è stato chiesto “l’annullamento o riforma, previo sospensione del decreto ministeriale n. 21 del 28 gennaio 2020 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 58 del 7 marzo scorzo” e del “Presidente del consiglio dei ministri 2 dicembre 2019 nella parte in cui individuava Crotone la sede della neo istituita Soprintendenza archeologica”. Il commissario prefettizio Tiziana Costantino ha dato, quindi, mandato all’Ufficio legale del Comune di fare opposizione al ricorso presentato dal Comune di Catanzaro “in quanto l’ente costituendosi può fare valere le proprie ragioni in punto di fatto e di diritto, tese a tutelare i legittimi interessi di Crotone”. Il Comune pitagorico sarà rappresentato dall’avvocato Massimo Luciani del foro di Roma.
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