LAMEZIA TERME «La situazione è drammatica, ci sono aziende ferme da tempo eccetto la filiera alimentare sebbene con forti riduzioni del fatturato e la corsa agli ammortizzatori sociali. E c’è il fronte delle aziende di produzione manifatturiera, dei piccoli artigiani e dei bottegai che sono rimasti chiusi sia per il decreto, sia perché costretti ad arrendersi in assenza di mercato». Questa l’analisi – impietosa – di Silvano Barbalace, segretario regionale Confartigianato, ospite della trasmissione “20.20” il talk politico condotto da Danilo Monteleone e Ugo Floro, in onda ieri sera su L’altro Corriere Tv (canale 211).
I FONDI «Partiamo da una premessa: è un mese e mezzo che l’Italia è bloccata e i lavoratori non hanno ancora ricevuto un euro – dice ancora Silvano Barbalace – ma bisognava dare risposte immediate ad un gruppo di soggetti che sta vivendo un momento drammatico. Serve un’immediata iniezione di denaro per le imprese, è ovvio, e sono stati messi in piedi provvedimenti attraverso ingenti risorse, ma stiamo parlando di garanzie e non di soldi diretti».
I TEMPI «A noi – dice ancora il segretario di Confartigianato Calabria – preoccupano i tempi di risposta. Le banche sono già in sofferenza, immaginate oggi con la crisi finanziaria delle imprese quanta mole di lavoro ci sarà da gestire in poco tempo e con la maggior parte del personale bancario impiegato in “smart working”. I tempi saranno lunghi, alle imprese abbiamo stimato che i fondi arriveranno a giugno e la ripresa sarà fuori tempo massimo».
LA REGIONE CALABRIA «Discorso analogo per la gestione da parte della Regione. I fondi messi a disposizione, 150 milioni, sono ingenti, certo, ma non sufficienti e mancano soprattutto gli strumenti operativi. Orsomarso ha dichiarato di voler interloquire con le parti sociali, ma ancora nessun incontro c’è stato, speriamo nella prossima settimana. Ricordo comunque che si parla di uno strumento che sarà gestito da Fincalabra che, per quanto sia una società finanziaria regionale e per quanto abbia al suo interno grandi professionalità, non eccelle certo per esperienze di rapidità di risposte al sistema delle imprese».
I TEMPI DELL’INPS «I tempi che abbiamo stimato, dice ancora il segretario Barbalace – saranno ancora lunghi perché c’è bisogno che l’Inps eroghi le prestazioni, attese per i primi giorni di maggio. L’accordo tra parti sociali e Abi per l’anticipazione del trattamento dell’integrazione salariale testimonia quanto sia difficile concedere i fondi in tempi brevi. Il dramma è che molte famiglie passeranno le feste pasquali in grandi difficoltà. Ma sull’artigianato abbiamo notizie molto positive: le imprese, infatti, hanno l’obbligo di chiedere la prestazione di integrazione salariale ad un fondo specifico (fondo solidarietà bilaterale dell’artigianato) e che già da due giorni ha iniziato ad erogare le prestazioni ai lavoratori».
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