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Verzino, la minoranza consiliare: «Vicini al sindaco». Cozza: «Non ho additato nessuno»

Il gruppo di minoranza al comune del Crotonese e tutti i rappresentanti della lista “Per Verzino” si schierano con gli amministratori destinatari di un bossolo. Il sindaco Cozza: «Smentisco di aver…

Pubblicato il: 11/04/2020 – 21:39
Verzino, la minoranza consiliare: «Vicini al sindaco». Cozza: «Non ho additato nessuno»

VERZINO «Il gruppo consiliare di minoranza al Comune di Verzino, tutti i candidati e sostenitori della lista “Per Verzino” condannano e deplorano il vile atto di intimidazione rivolto al Sindaco, all’Assessore Filomena Pontieri ed al signor Rosario Bevilacqua». È quanto si legge in una nota della lista “Per Verzino, insieme per il bene comune”. «Con tutta la comunità verzinese – continua – ci sentiamo colpiti e offesi dalla minaccia di stile mafioso perpetrata da mano ignota e vigliacca. È un fatto gravissimo che è estraneo al nostro Paese, al modo di fare della nostra gente, laboriosa e onesta. I Verzinesi partecipano in maniera appassionata alle competizioni elettorali comunali, ma non hanno mai permesso all’intimidazione e al ricatto mafioso di trovare posto nella contesa politica. Questa prerogativa, che è rarissima nel contesto territoriale in cui viviamo, deve essere custodita e difesa ad ogni costo dalla risposta forte e unanime da parte delle istituzioni, con un consiglio comunale unito e compatto nella difesa dell’autonomia e indipendenza dell’Amministrazione Comunale, e da tutti i cittadini verzinesi, che abbiano votato per il Sindaco Pino Cozza e per la lista “La Svolta” o che abbiano votato per la lista “Per Verzino”, perché facciano da scudo con la loro solidarietà e vicinanza umana ai destinatari della minaccia. In questo momento, nessuno può permettersi di incrinare la coesione delle istituzioni comunali e del popolo verzinese in difesa della democrazia e della legalità. Purtroppo questa unità di intenti viene compromessa da un articolo pubblicato sulla sua pagina web dal Corriere della Calabria (qui la notizia) nel quale, tra le altre cose, si afferma: “Cozza non ha dubbi sull’autore o gli autori dell’atto intimidatorio e punta il dito contro i suoi avversari politici”.
Ci rifiutiamo – concludono – di pensare che il Sindaco Pino Cozza abbia potuto suggerire alla stampa una tale assurda e falsa congettura. Abbiamo atteso con ansia che il primo cittadino smentisse le affermazioni dell’organo di informazione predetto, ma – nonostante le assicurazioni date dal consigliere Emilio Bossio – l’articolo continua ad essere consultabile sul web. Diffondere il sospetto che dietro la mano vigliacca del gesto possano esserci “gli avversari politici”, oltre che non veritiero, sarebbe una calunnia che colpisce indiscriminatamente il 48% degli elettori e delle elettrici di Verzino, i nove candidati a consigliere della lista “Per Verzino” e il candidato a sindaco Franco Parise e, cosa ancora più grave, getta un’ombra inquietante, cupa e immeritata sul nostro amato Paese. Riteniamo legittimo pretendere che il Sindaco Pino Cozza, pur tra “mille pressioni e pensieri”, dedichi un minuto del proprio prezioso tempo per smentire l’articolo del Corriere della Calabria, per l’unità e la coesione della comunità verzinese nella difesa delle sue virtù pubbliche e della dignità dei suoi cittadini, tutti indistintamente».
IL SINDACO: «MAI ADDITATO NESSUNO» Riceviamo e pubblichiamo una nota di Giuseppe Antonio Cozza, sindaco pro tempore del comune di Verzino, che in merito all’articolo qui riproposto, specifica quanto segue.
«Sono stato intervistato dal giornalista Megna il quale ha equivocato le risposte da me date in merito alla vicenda che mi ha riguardato. Nello specifico ribadisco di non aver additato” alcuno relativamente a questo episodio ma di essermi limitato esclusivamente a riferire allo stesso che secondo me questo gesto è da collocare nell’alveo politico-amministrativo. Tra l’altro voglio precisare che a me e agli altri soggetti interessati, non sono pervenute buste di colore “rosso” come erroneamente riportato dall’estensore, ma tutte e tre le buste erano di colore giallo. Si chiede, pertanto, di voler procedere alla pubblicazione integrale di questa mia specificazione».
LA REPLICA Confermo che le cose scritte nell’articolo sono state riferite dal sindaco di Verzino. D’altra parte ci sono riferimenti a fatti a me sconosciuti prima del colloquio con il sindaco Cozza. Mi riferisco al fatto che uno dei destinatari dell’atto intimidatorio fosse il consuocero, che nella campagna elettorale era stato il coordinatore politico della lista. Proprio questo ruolo politico, non istituzionale, aveva fatto pensare al sindaco ad una matrice politica dell’intimidazione. Ho anche chiesto, non riportato nel corpo dell’articolo, quanti schieramenti ci fossero a Verzino. «Uno da una parte e uno dall’altra”, è stata la risposta». Inoltre, nella conversazione si è parlato anche di una busta non bianca ma «colorata» e che l’indirizzo fosse stato scritto al computer. (Gaetano Megna)

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