di Michele Presta
CATANZARO Bonaventura Ferri conosciuto anche come Angelo, ha perso la sua battaglia più importante. Il Vigile del Fuoco di Cosenza e sindacalista Uil è morto all’ospedale Mater Domini di Catanzaro dove per due settimane è stato ricoverato dopo un primo ricovero all’ospedale di Cosenza a seguito della diagnosi di positività al Coronavirus. Caporeparto in servizio al Comando provinciale di Cosenza, fin dal suo ingresso nel corpo nazionale dei Vigili del Fuoco nel 1996 ha indossato la divisa con orgoglio, prestando fede al giuramento alla nazione e affrontando con sacrificio e spirito di abnegazione ogni giorno di servizio. Le sue qualità e abilità, gli hanno permesso di diventare dopo appena 10 anni di servizio caposquadra, per poi passare al ruolo di caporeparto nel 2018. Istruttore professionale Tas2, Nbcr, Dos (direttore operazione di spegnimento), ha contribuito alla formazione di centinaia di Vigili del Fuoco che in questi anni si sono avvicendati lungo la caserma di viale della Repubblica. Le sue qualità professionali nel tempo lo avevano reso punto di riferimento per i tanti operatori del soccorso tecnico urgente della provincia di Cosenza. Sempre vicino a tutti, umanamente e professionalmente. Grazie al suo incarico all’interno del sindacato come segretario territoriale della Uil Pa, aveva intrapreso numerose iniziative sindacali a tutela dei diritti dei Vigili del Fuoco. Dalla riapertura del distaccamento di San Giovanni in Fiore, caserma nevralgica all’interno della Sila cosentina, fino alle lunghe contrattazioni per la costruzione della nuova caserma di Rende. Bonaventura Ferrri, di appena 51 anni lascia la moglie e tutta una comunità di Vigili del Fuoco. Negli anni era diventato punto di riferimento per i cronisti della stampa locale in quanto unico deputato a fornire informazioni ufficiali per conto del comando di Cosenza circa le operazioni eseguite dai Vigili del Fuoco. Per questo motivo, il direttore Paola Militano, la redazione del Corriere della Calabria e de L’Altro Corriere Tv esprimono le più sentite condoglianze alla sua famiglia e a tutto il personale operativo e non solo che vive queste ore drammatiche di sofferenza.
IL DOLORE DELLA CALABRIA «Profondo cordoglio» per la scomparsa di Ferri è stato espresso è stato espresso dal sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto. «Una notizia – ha commentato Occhiuto nel messaggio di cordoglio indirizzato ai familiari – che non avremmo mai voluto apprendere e che ci rattrista enormemente. Giungano alla moglie e alla famiglia, profondamente colpite negli affetti più cari, i sentimenti della mia più affettuosa vicinanza, insieme a quelli dell’intera comunità cosentina. Parimenti, rivolgo un pensiero di eguale vicinanza a tutti i suoi colleghi e all’intero corpo dei vigili del fuoco, a cominciare dal Comandante provinciale. In questo triste momento mi preme ricordare le qualità umane e professionali del nostro concittadino, da sempre impegnato in prima linea nell’assolvimento del suo dovere cui si dedicava con grande impegno ed onorando la divisa in ogni istante della sua meritoria attività». Il senatore Ernesto Magorno, di Italia Viva, a sua volta ha scritto: «Il coronavirus porta via un professionista esemplare, un punto di riferimento per tutti i suoi colleghi, un uomo impegnato in prima linea a tutela dei diritti dei vigili del fuoco. Un abbraccio alla famiglia».
UNA VITA CON LA UIL «Un colpo al cuore. Appena appresa la notizia della tragica morte di Angelo, il suo viso gentile è apparso davanti a miei occhi. Nessuno merita una fine così, ma Angelo proprio no. Un ragazzo straordinario, generoso, discreto, sempre presente. Quante chiacchierate insieme a lui, quanto arricchimento umano grazie alla sua presenza. Angelo era un dirigente sindacale che ha rappresentato i Vigili del Fuoco, con grande orgoglio e senso di appartenenza, per tutta la Uil calabrese. Impegnato, preparato, rispettoso, mai banale». Sono queste le parole con cui Santo Biondo, segretario calabrese della Uil ricorda il caporeparto Ferri, deceduto a causa di una infezione da Coronavirus. «Mi mancherà e, per colmo di sventura, non avrò, non avremo, neanche la possibilità di tributagli l’ultimo saluto. Quello che stiamo vivendo è un momento tremendo, drammatico per la crudeltà con la quale ferisce il corpo e l’anima. Un momento assurdo di cui comprendi bene la crudeltà quando ti colpisce da vicino. Angelo ha affrontato questa battaglia che, purtroppo, lo ha visto soccombere, con il piglio del sindacalista che lo ha sempre contraddistinto nel suo impegno sotto le bandiere della nostra grande famiglia sindacale e con quel coraggio che solo chi ama la sua professione può sentirsi cucito addosso. Perché “un pompiere paura non ne ha”». (m.presta@corrierecal.it)
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