L'ultima lettera di Ferri: «Dove tutti fuggono, noi andiamo»

COSENZA Una sequela di messaggi di cordoglio arrivano da molte ore al comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Cosenza. La morte di Bonaventura Ferri, ha generato profondo dispiacere non solo nei colleghi in servizio in provincia di Cosenza ma anche in tutti quelli che lo conoscevano e che negli anni ne avevano apprezzato le sue doti umane. Proprio per questo, nella mattinata di oggi, una delegazione della polizia municipale ha omaggiato con dei fiori tutto il personale di stanza nella caserma di viale della Repubblica e lo stesso ha fatto il direttore regionale dei Vigili del Fuoco, Emanuele Franculli, massimo rappresentante del corpo in regione che per ricordare lo spirito di impegno che animava l’operato di Ferri ha letto l’ultima lettera spedita a tutto il personale, definendola una sorta di testamento umano e professionale del caporeparto deceduto a causa di una infezione da Coronavirus.
Riproponiamo di seguito il testo della lettera.
«Cari colleghi, è un momento difficile. Ciò che è appena iniziato, in Italia, sta già mettendo a dura prova tutti. Non è semplice, non è una passeggiata, ma, proprio noi, dobbiamo mettere il massimo impegno e la massima attenzione per poter garantire il servizio di soccorso ai cittadini.
In questo momento è importante la massima attenzione ed il massimo rispetto di ogni misura di cautela che, nelle nostre caserme, deve essere tale da mantenerci, a tale livello di sicurezza, da poter continuare a prestare soccorso, quando fuori avranno bisogno di noi. Usiamo tutto ciò che abbiamo e sopperiamo a ciò che manca utilizzando tutto il buon senso possibile. La lamentela, la negatività non aiuteranno nessuno, noi per primi. La professionalità, l’attenzione reciproca, “la squadra” invece si. La presunzione, l’arroganza, l’inadeguatezza, l’ingiustizia, l’opportunismo, sono nemici letali. La professionalità, la competenza, l’umiltà, la correttezza, la fratellanza, sono ciò che ci potrà portare avanti fino alla fine di questa strada, difficile, ma che comunque dobbiamo percorrere. “Dove tutti fuggono noi andiamo” e dobbiamo continuare ad andare. Non una volta sola ma intervento dopo intervento. Non sarà affatto facile ma ce la faremo. Fraterni saluti».