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Cinque pazienti infetti da Coronavirus lasciano l'ospedale di Cosenza

Quattro uomini e una donna sono stati dimessi dall’Annunziata dove erano ricoverati nel reparto di Malattie Infettive. Di questi, tre sono stati trattati con il Tocilizumab

Pubblicato il: 15/04/2020 – 17:32
Cinque pazienti infetti da Coronavirus lasciano l'ospedale di Cosenza

COSENZA Arrivano buone notizie dall’ospedale di Cosenza. Cinque pazienti sono stati dimessi, si tratta di quattro uomini e una donna. Hanno fatto ritorno a casa un 65enne proveniente da Fuscaldo ricoverato nel reparto di malattie infettive dal 13 marzo. Fu uno dei primi ad essere affidato alle cure dei sanitari dell’Annunziata. Poi un 60enne di Rossano ricoverato dal 13 marzo, un 69enne di Cariati, anche lui tra i primi contagiati della provincia di Cosenza, ricoverato dall’11 marzo e un 53enne di Marzi ricoverato dal 27 marzo scorso. Insieme a loro fa ritorno a casa anche una donna di 39 anni, residente a Donnici (frazione di Cosenza) ricoverata dall’11 marzo.
«Due di loro – dichiara il direttore della unità operativa complessa di Malattie Infettive, Antonio Mastroianni – versavano in uno stato di insufficienza respiratoria moderata, ma siamo riusciti ad evitare il trasferimento in Terapia Intensiva, grazie anche all’ impiego delle tecniche di ventilazione non invasiva coordinate dal dottor Crocco». Un approccio farmacologico alla patologia Covid-19, ma anche procedurale, rivolto a fornire assistenza all’insufficienza respiratoria lieve o moderata con l’impiego di tecniche di ventilazione polmonare non invasiva.
«La polmonite da Covid-19 manifesta un quadro clinico di insufficienza respiratoria progressiva – ha dichiarato il dottor Crocco direttore della unità operativa complessa di Medicina d’Urgenza che supporta l’equipe “emergenza coronavirus”, in prima linea, proprio per il protocollo ventilazione non invasiva – non tutti i pazienti sviluppano un’ insufficienza grave da richiedere ventilazione meccanica invasiva. A Malattie Infettive, interveniamo nelle forme di insufficienza lieve o moderata, sottoponendo i pazienti Covid a trattamento ventilatorio che non è la semplice ossigenazione. In questo modo riusciamo a dare il tempo ai farmaci somministrati dagli infettivologi di esplicare i loro effetti». Tre dei pazienti che fanno ritorno a casa, sono stato trattati con il Tocilizumab in somministrazione sottocutanea. «I tempi sono prematuri per poter giungere a conclusioni. – ha dichiarato Mastroianni che non nasconde un moderato ottimismo –. Possiamo però dire che la somministrazione del farmaco conferma, anche nella nostra osservazione, i risultati cui sono pervenuti i medici di Wuhan che hanno applicato il protocollo di sperimentazione farmacologica in 14 ospedali». La febbre si è risolta e gli ulteriori sintomi da polmonite Covid-19 sono migliorati in maniera importante: i pazienti hanno richiesto, inoltre un minore flusso di ossigeno. Nella Unità operativa complessa di Malattie Infettive, diretta dal dr Mastroianni, il farmaco contro l’artrite reumatoide è somministrato oltre che per via endovenosa, anche nella formulazione sottocutanea. Per questo ulteriore protocollo l’ospedale Annunziata di Cosenza è in attesa di ricevere l’autorizzazione Aifa (Agenzia Italiana per il Farmaco) previo parere del Comitato Etico unico Nazionale che il decreto “cura Italia” ha individuato nell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani.

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