COSENZA I ticket di sostegno alle famiglie a Cosenza potrebbero diventare un caso politico. A sollevare delle criticità nel sistema di funzionamento è il consigliere Sergio Del Giudice che evidenza la procedura con cui ha deciso di operare Palazzo dei Bruzi. «Mentre diverse amministrazioni hanno emesso dei semplici buoni comunali, da spendere nel comune di residenza nel rispetto delle restrizioni vigenti, il Comune di Cosenza sottoscrive una convenzione con la Società Ederend e distribuisce Ticket Restaurant -dice Del Giudice -. Questo vuol dire che i titolari di supermercati, devono ritirare questo ticket per non perdere il cliente e per avere il rimborso devono riconoscere alla Società Edenred il 12% su ogni buono ritirato in base ad un precedente contratto».
La percentuale da riconoscere alla società che gestisce i buoni per il componente di Palazzo dei Bruzi, dovrebbe essere utilizzata in modo diverso. «Ma con questo 12% che devono regalare ad una società che non mi appartiene non sarebbe stato meglio utilizzarli per riempire un carrello e donarlo a chi è in difficoltà? Perché io che sono commerciante come i miei colleghi titolari di supermercati, dobbiamo mettere a rischio la nostra salute e quella dei nostri dipendenti per far guadagnare una società che non appartiene a nessuno di noi anziché destinare questa somma a chi ne ha veramente bisogno? Il 12% di 470.000,00 Euro dati al Comune di Cosenza per i buoni spesa corrisponde a ben 56.400,00 euro, soldi buttati perché sarebbe stato sufficiente un normale buono comunale non falsificabile». C’è dell’altro, secondo il consigliere che nel sistema messo a punto dal Comune di Cosenza che non va bene, la spendibilità dei buoni. «I Ticket Restaurant sono spendibili anche negli altri comuni con la conseguenza che, anche sotto questo aspetto, non si è inteso tutelare gli esercenti operanti sul territorio comunale di Cosenza. Forse questa dinamica sarà sfuggita».
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