CROTONE Il Tribunale amministrativo regionale della Calabria “sancisce” le contraddizioni presenti nell’ordinanza n. 12 del 20 marzo scorso emessa dal governatore Jole Santelli. La vicenda ha avuto inizio lo scorso 7 aprile, quando un cittadino di Crotone è stato fermato dalla Polizia stradale nel centro abitato pitagorico e gli è stato fatto un verbale di “accertamento”. Gli è stato contestato il fatto di essere uscito uscito di casa senza un valido motivo. In verità il cittadino, come sostengono gli avvocati Sandro Cretella e Francesco Verri nel ricorso presentato al Tar, l’uomo stava andando a lavorare. La pattuglia della Polizia stradale che lo ha fermato lo aveva visto intrattenersi a parlare con un’altra persona. Secondo sempre i legali, si è trattato di pochi secondi per scambiarsi un pacchetto. Sta di fatto che il verbale commisurato all’uomo di Crotone prevede, applicando l’ordinanza n. 12 e la n.25 del 3 aprile scorso, un’ammenda pecuniaria e la messa in quarantena immediata per 14 giorni. Il cittadino ha, quindi, deciso di contestare il provvedimento presentando un ricorso al Tar. Stamattina il presidente del Tribunale amministrativo ha rigettato la richiesta, perché l’iter non si è ancora concluso. Non può entrare nel merito della vicenda sino a quando il Comune di Crotone non gli notifica l’atto di messa in quarantena obbligatoria. L’iter, infatti, prevede che le forze dell’ordine informino l’Asp e l’Azienda sanitaria trasmetta la richiesta al Comune che, a sua volta, procede ad emanare l’ordinanza di messa in quarantena obbligatoria per 14 giorni. Nel ricorso gli avvocati contestano alla Santelli anche un presunto abuso di potere in quanto il presidente della Regione non ha il potere di interdire la libertà personale. Si tratterebbe di un abuso. Chi subisce l’ammenda, quindi, non può presentare il ricorso prima che l’iter sia concluso e, cosa ancora più grave, rischia di poterlo fare dopo avere scontato la quarantena. Sembra che al Comune di Crotone il commissario prefettizio Tiziana Costantino abbia deciso di non firmare ordinanze retroattive, dopo che sono passati giorni dall’emissione del verbale. Solo il Tar può, comunque, annullare la sanzione. Presentare un ricorso al Tar ha comunque dei costi e gli avvocati Cretella e Verri raccontano di essere stati contattati da una coppia di cittadini crotonesi che erano stati sanzionati. I due, dopo avere appreso che il ricorso al Tar ha costi di procedura, hanno deciso di rinunciare non avendo la possibilità economica per sostenere la spesa. Succede anche questo e i due dovranno pagare 400 euro di multa ciascuno.
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