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La proposta: “Villa Torano” Rsa Covid, pazienti negativi trasferiti a Mottafollone

Il piano della Regione dopo l’emersione dei contagi (quasi tutti asintomatici) nella casa di cura. Graduatorie disponibili per sostituire il personale in quarantena

Pubblicato il: 15/04/2020 – 13:30
La proposta: “Villa Torano” Rsa Covid, pazienti negativi trasferiti a Mottafollone

TORANO CASTELLO La seconda nota firmata martedì scorso dal direttore generale del dipartimento Tutela della Salute sancisce ufficialmente «l’incremento dei soggetti positivi» nella casa di cura “Villa Torano”, specificando che ci sono «ulteriore 35 ospiti positivi, oltre a due operatori sanitari (numeri che hanno portato il totale dei contagiati a 67, ndr)». Poi provvede a redistribuire i pazienti in altre strutture sanitarie. Perché «l’incidenza» è «significativa» e «da un’analisi in prima approssimazione il numero dei soggetti positivi, fra i pazienti, supera di gran lunga il numero degli ospiti attualmente negativi».
Via alla proposta dei trasferimenti, dunque. Che si basa sulla circostanza che la società che gestisce “Villa Torano” «dispone di ulteriori strutture sanitarie nella stessa area».
La casa di cura in cui sono emersi i 67 casi, dunque, viene identificata come “Rsa Covid”: lì resteranno i pazienti «risultati positivi al test, e che non necessitano di ricovero ospedaliero», praticamente tutti finora, visto che l’unico ricovero (in Rianimazione all’ospedale dell’Annunziata) risale al 13 aprile. Gli ospiti della Rsa di Torano risultati negativi, invece, dovrebbero essere trasferiti nella residenza sanitaria assistenziale di Mottafollone, «attivando per gli stessi una stretta sorveglianza e monitoraggio sanitario, anche attraverso la ripetizione del tampone». I degenti di Mottafollone, di conseguenza, saranno spostati temporaneamente nella Rsa di Spezzano Albanese.
Tutto «a invarianza di spesa e senza ulteriori nuovi ricoveri».
La proposta firmata dal dipartimento riguarda anche il personale. La società, infatti, visto il numero di operatori risultati positivi al test e posti in quarante, «potrebbe fare rientrare in servizio il personale attualmente in Cassa integrazione guadagni». La Regione comunque è disponibile a garantire la continuità assistenziale «attraverso l’utilizzo di personale delle Aziende del Servizio sanitario regionale, di pari qualifica, ovvero attraverso l’utilizzo di graduatorie valide e vigenti». E si offre di fornire tutti i dispositivi di protezione personale necessari e disponibili.

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