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Reggio, due arresti per rapina, estorsione e furto

Polizia e carabinieri fermano due giovani dopo le aggressioni consumate a febbraio. Incastrati dalle telecamere di videsorveglianza

Pubblicato il: 16/04/2020 – 12:02
Reggio, due arresti per rapina, estorsione e furto

REGGIO CALABRIA La Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri arrestano due ventunenni responsabili delle aggressioni in danno a due giovani reggini, finalizzate alla consumazione di reati predatori (rapina, estorsione e furto), avvenute nel centro storico della città e in particolare in piazza Duomo e vie limitrofe duranti le notte dei weekend del mese di febbraio.
Nel pomeriggio del 14 aprile 2020 la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri hanno tratto in arresto 2 giovani di 21 anni in esecuzione dell’ordinanza di applicazione di custodia cautelare in carcere, emessa – nella medesima data – dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri. I due sono ritenuti responsabili delle aggressioni – finalizzate alla consumazione di reati predatori (rapina, estorsione e furto) – ai danni di due giovani reggini avvenute nella centralissima Piazza Duomo durante le notti dei weekend fra l’8 febbraio 2020 e il 23 febbraio 2020.
Le indagini sono state condotte in tempi rapidi dalla Squadra mobile reggina e dalla stazione Carabinieri di Reggio Calabria Principale, coordinate dal procuratore aggiunto vicario Gerardo Dominijanni insieme con il sostituto procuratore della Repubblica Domenico Cappelleri.
LA PRIMA AGGRESSIONE Le attività di indagine della Squadra Mobile sono state avviate all’esito dell’intervento, svolto la notte del 9 febbraio 2020 da personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico in via Generale Tommasini di Reggio Calabria, adiacente a piazza Duomo, dopo che un ragazzo aveva segnalato di essere stato oggetto di una violenta aggressione da parte di due giovani. La vittima, in quell’occasione, aveva riferito agli operatori della Volante che mentre si trovava a percorrere, a bordo della propria autovettura, la predetta via, era stato costretto a fermarsi in quanto nel centro della strada vi erano alcuni bidoni dell’immondizia che ostruivano il passaggio. All’atto di spostare i bidoni per proseguire la marcia, era stato avvicinato e immediatamente aggredito a calci e schiaffi da un gruppo di ragazzi che gli avevano intimato di rimettere nuovamente al centro della strada i bidoni. Durante l’aggressione uno dei giovani aveva altresì preteso dalla vittima 10 euro dicendo di avere fame e minacciando di bruciargli la macchina se non avesse acconsentito alla cessione. Il ragazzo all’esito del pestaggio avrebbe poi riportato ferite giudicate guaribili in 7 giorni.
IL SECONDO CASO I militari dell’Arma dei Carabinieri attraverso una sinergia investigativa tra i reparti deputati al “primo intervento” Sezione Radiomobile della Compagnia di Reggio Calabria, assieme al personale della Stazione “Rc-Principale” procedevano per un secondo episodio che consentiva la ricostruzione della dinamica del fatto reato e l’identificazione certa degli autori. In particolare la notte del successivo 16 febbraio 2020, nel centro storico della città e precisamente nella centrale piazza Duomo, un altro ragazzo reggino, mentre era a bordo della propria bicicletta elettrica veniva avvicinato dai due stessi giovani che, per impossessarsi del velocipede, lo facevano oggetto di ripetuti violenti calci anche al volto che gli avrebbero causato ferite giudicate guaribile in 8 giorni tali da necessitare dell’applicazione di punti di sutura. Pur se il loro obiettivo, quella sera, era di impossessarsi della bicicletta i ragazzi riuscivano ad appropriarsi della sola chiave della batteria della bicicletta.
LE INDAGINI La denuncia della tentata rapina della bicicletta veniva formalizzata presso la Stazione dei Carabinieri di Reggio Calabria Principale che proseguiva le indagini, iniziate sul luogo del fatto reato, acquisendo le immagini dell’impianto di videosorveglianza di un esercizio commerciale ubicato nelle vicinanze del luogo dell’aggressione, giungendo così alla ricostruzione della dinamica dell’evento e all’individuazione di uno dei due. Parallelamente anche gli investigatori della Squadra mobile iniziavano la propria attività d’indagine giungendo in poco tempo all’identificazione del secondo aggressore anche in questo caso grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza pubbliche e private. Gli operatori della Squadra Mobile peraltro riuscivano a ricostruire la responsabilità di uno dei due malviventi anche rispetto al tentato furto della bicicletta elettrica già oggetto della tentata rapina avvenuta in data 16 febbraio 2020. Uno dei rapinatori infatti, non essendo riuscito, con la violenza, ad impossessarsi del mezzo in quella circostanza, aveva riprovato a rubarlo il weekend successivo, più specificamente durante la notte del 23 febbraio 2020, quando il proprietario l’aveva lasciato parcheggiato lungo Corso Garibaldi. I soggetti individuati venivano riconosciuti dai denuncianti senza ombra di dubbio. Al termine delle formalità di rito i malviventi sono stati condotti presso la casa circondariale di Arghillà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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