di Antonio Cantisani
CATANZARO Una robusta “spending review”, una “stretta” poderosa alle spese di funzionamento della Giunta e del Consiglio regionale perché certi “lussi”, soprattutto in questa fase di emergenza per il coronavirus, sono inopportuni, fuori luogo, inaccettabili e anche insostenibili. Il bilancio di previsione della Regione, approvato prima di Pasqua dalla Giunta Santelli su proposta dell’assessore Franco Talarico e ora all’esame del Consiglio, mette mano abbastanza pesantemente alle forbici per far quadrare e i conti e taglia il più possibile, riducendo a esempio del 25,5% le spese di funzionamento della Cittadella e del 5,3 quelle di Palazzo Campanella.
LA (BRUTTA) “ARIA CHE TIRA” Del resto, si sapeva che “l’aria che tirava” per l’esecutivo non era tanto propizia, visto anche e soprattutto com’è finita la passata legislatura. Nella relazione tecnica al bilancio, infatti, si premette: «Non avendo approvato il bilancio nei termini di legge, la manovra di bilancio è stata effettuata sugli stanziamenti previsti nell’annualità 2020 del bilancio 2019-2021 sulla quale è stato autorizzato l’esercizio provvisorio di bilancio.
I vincoli principali dei quali si è dovuto obbligatoriamente tenere conto in sede di predisposizione del nuovo bilancio sono stati i seguenti: a) una diminuzione di circa 15 milioni delle entrate regionali (-1,9%), conseguente all’analisi dell’andamento degli accertamenti registrati nel corso del 2019; b) la necessità, nella parte stessa, di accantonare, in via prudenziale, nell’arco dell’intero triennio, la maggiore quantità di risorse possibile, anche alla luce della verifica avviata dalla Corte dei Conti sulla presenza nelle passività dei bilanci dei Comuni delle somme vantate a credito dalla Regione».
Il corollario è abbastanza logico: «In considerazione di questi vincoli non eludibili – prosegue la Giunta Santelli – la manovra di bilancio non poteva che assumere caratteri restrittivi e necessari a salvaguardare gli equilibri di bilancio, attraverso una razionale e mirata operazione di “spending review”, seppure condizionata dalla gestione posta in essere nel corso dell’esercizio provvisorio e dal dover operare a legislazione vigente.
L’obiettivo pertanto era non solo quello di evitare una manovra espansiva ma di ottenere in risparmio di spesa, rispetto a quanto inizialmente previsto nell’annualità 2020, per fare fronte da un lato alle minori entrate e dall’altro al maggiore fabbisogno derivante dall’entità degli accantonamenti e dall’adozione di misure di pronto intervento per fronteggiare l’emergenza coronavirus».
LE LEVE DEL RISPARMIO Secondo la Giunta, allora, «l’obiettivo del risparmio di spesa è stato raggiunto soprattutto grazie a una accurata rivisitazione della spesa per il funzionamento della Regione, mentre per quanto riguarda le altre voci di bilancio ci si è limitati a operare dei tagli di lieve entità agli stanziamenti di bilancio inizialmente previsti per il 2020.
In particolare, il risparmio è stato ottenuto attraverso: a) una riduzione media del 10% delle spese di personale e di funzionamento della Giunta, b) una riduzione di poco più del 5% dello stanziamento erogato in favore del Consiglio regionale, c) una riduzione del 10% del finanziamento delle leggi regionali di settore, al netto di quelle difficilmente comprimibili».
Il criterio prevalentemente utilizzato per conseguire l’obiettivo – si legge nella relazione tecnica del bilancio 2020 – «è stato quello della verifica del grado di utilizzo delle risorse allocate alle stesso fine nel bilancio precedente, la presenza di residui passivi più o meno cospicua, gli impegni pluriennali assunti dai vari Dipartimenti sull’annualità 2020 nonchè degli impegni effettuati per intero on in dodicesimi nel corso dell’esercizio provvisorio. L’esito di tale attività è stato sottoposto agli organi di indirizzo politico e sulla base delle scelte operate prima dall’assessore al Bilancio e dal presidente e poi da parte di tutti gli assessori della Giunta, sono stati individuati i settori e l’entità delle riduzioni di spesa da adottare».
“GIRO DI VITE” NEI PALAZZI L’intervento di razionalizzazione della spesa più rilevante ha riguardato – specifica l’esecutivo Santelli nella relazione – le spese per il personale e per il funzionamento della Giunta e del Consiglio. In generale – emerge dal documento – le spese di funzionamento della Giunta e del Consiglio scendono dai 204,4 milioni dell’esercizio provvisorio ai 184 milioni della proposta di bilancio per il 2020, ai 176,8 milioni per il 2021 e 175,4 per il 2022 (-9,9%), «il risparmio realizzato sulle spese di personale della Giunta è stato notevole» (-12,9%) e ancora più notevole è il risparmio di quelle di funzionamento della Giunta stessa (-25,5%, da 1,78 milioni del provvisorio 2020 all’1,3 del bilancio 2020).
«Le previsioni del triennio – si specifica ulteriormente nella relazione – non contemplano al momento la più che probabile riduzione di spesa prevista in conseguenza dell’esodo di personale che si concretizzerà nel triennio né i minori costi che potranno derivare alla riorganizzazione della macchina burocratica e amministrativa».
La riduzione delle spese generali della Giunta è stata mediamente del 10%, con risparmi più contenuti in alcuni settori (economato, settore tributario) e maggiore in altri (spese di competenza della Giunta e dell’Avvocatura)». E poi – spiega la Giunta – «diminuisce, per la prima volta dopo diversi anni, lo stanziamento delle risorse destinate al funzionamento del Consiglio regionale, con un risparmio di circa 3 milioni (da 58 milioni per l’esercizio provvisorio 2020 a 54,9 milioni per il 2020, 2021 e 2022, in totale un -5,3%)». Per finire – conclude la relazione al bilancio 2020 – «appare opportuno sottolineare che nel 2020 è stato sostenuto anche il costo non indifferente delle elezioni regionali (8 milioni)». (redazione@corrierecal.it)
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