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Centro Covid a Rossano, insorgono le minoranze: «Consiglio comunale esautorato»

Gino Promenzio, Rosellina Madeo, Aldo Zagarese e Francesco Madeo denunciano le posizioni da «sceriffo» del sindaco Stasi. Gennaro Scorza, Costantino Baffa, Vincenzo Scarcello, Adele Olivo e Giusepp…

Pubblicato il: 17/04/2020 – 20:41
Centro Covid a Rossano, insorgono le minoranze: «Consiglio comunale esautorato»

CORIGLIANO ROSSANO L’istituzione del Centro Covid a Rossano – quando e se aprirà mai dopo gli annunci, il materiale centellinato ed i medici dedicati di cui nemmeno l’ombra – sta facendo molto discutere. E la “spinta” politica che il sindaco Flavio Stasi sta fornendo all’iniziativa, sta andando di traverso alle opposizioni consiliari e agitando gli animi di una parte di città.
E mentre le minoranze di centrosinistra formate da Gino Promenzio, Rosellina Madeo, Aldo Zagarese e Francesco Madeo denunciano l’esautorazione del consiglio comunali in decisioni così complesse e delicate che, a loro dire, starebbe assumendo solo il sindaco, quelle di centrodestra composte da Gennaro Scorza, Costantino Baffa, Vincenzo Scarcello, Adele Olivo e Giuseppe Graziano chiedono garanzia di sicurezza.
«STASI HA ESAUTORATO IL CONSIGLIO COMUNALE» «Sull’istituzione di un Centro Covid nello spoke di Corigliano Rossano – sostengono Promenzio, Madeo, Zagarese e Madeo – crediamo che il sindaco sia andato oltre le sue competenze esautorando del tutto, da una decisione così delicata per la salute dei cittadini, gli organi istituzionali della città».
E sulle sortite della maggioranza stasiana, risultata critica nei confronti degli operatori sanitari che hanno legittimamente mostrato tutta la loro preoccupazione per le carenze in termini di sicurezza del costituendo Centro Covid (qui la notizia), rincarano la dose. «Sono gravissimi gli attacchi di Stasi a medici e personale sanitario che stanno sul fronte degli ospedali. Ed è ancora più preoccupante il fatto che la maggioranza, o parte di essa, si sia schierata in modo duro contro il personale ospedaliero – tuonano i quattro – solo perché ha palesato condivisibili preoccupazioni rispetto all’idea di creare quella che potrebbe essere una pericolosissima bomba sanitaria all’interno del presidio. E sulla professionalità degli operatori, invitiamo questa gente ad indossare la divisa e ad andare a dare una mano. È facile parlare quando si sta lontani dal cuore dell’emergenza».
L’altra stoccata è di carattere politico, ma anche connessa alle ambizioni di «qualche medico», giacché «per il momento, quella di un reparto Covid sembra solo una follia, per soddisfare forse solo le ambizioni di qualcuno». L’Ospedale “Giannettasio”, dicono ancora, al momento «non garantisce alcuno standard di sicurezza per ospitare un reparto di emergenza per il trattamento dei casi di coronavirus. Il rischio di trasmissibilità del virus sarebbe altissimo sia per i pazienti del nosocomio, che per il personale medico che vi opera. Soprattutto perché da quanto se n’è saputo dalle vie ufficiose, considerato che il sindaco ormai parla solo tramite i suoi personali profili social tralasciando quella che è la comunicazione istituzionale, questo nuovo reparto si svilupperebbe nientemeno che su due piani (il primo ed il quinto) e questo senza alcuna precauzione per tutto il resto dello stabile».
Insomma, non ne discutono l’utilità, «anche se in questo momento non vediamo la necessità di aprire un reparto Covid a Corigliano Rossano dato che l’entità numerica delle persone infette nel nostro territorio non ne giustifica l’esigenza. Piuttosto stigmatizziamo la mancanza di dialogo istituzionale e questa scelta, opinabile del sindaco, di voler interrompere la “filiera democratica” esautorando del tutto il Consiglio comunale da ogni decisione. È una censura che non ci piace».
La posizione dei quattro consiglieri di opposizione è chiara: «Rimaniamo di fianco ai cittadini, agli utenti e agli operatori sanitari che vivono quotidianamente le disavventure della nostra sanità e che oggi evidenziamo come un’unità operativa speciale per il trattamento dei pazienti covid, così come strutturata, non farebbe altro che innescare una pericolosissima scintilla per far divampare un focolaio di contagi. E non ci ammaliano le parole, tantomeno le rassicurazioni del sindaco Stasi e di qualche medico in attesa di “promozione” ed in presa a manie di protagonismo».
Madeo, Promenzio, Zagarese e Madeo invitano, infine, a tornare in Consiglio comunale «e si abbia il coraggio di discutere apertamente dell’utilità del centro Covid davanti alla cittadinanza così come anche delle opinabili restrizioni che si stanno perpetrando in questi giorni. Fino a prova contraria, siamo ancora in democrazia. Ma forse il sindaco preferisce assurgere al ruolo di sceriffo con pieni poteri».
«SINDACO E DIRETTORE SANITARIO CHIARISCANO ALCUNI ASPETTI FONDAMENTALI» Le opposizioni di centrodestra, ancora chiedono garanzia di sicurezza nell’ambito ospedaliero. «Si sta valutando – chiedono Scorza, Baffa, Scarcello, Olivo e Graziano – l’evolversi dell’epidemia e gli effetti del virus? Non basta avere un reparto di Pneumologia, con nuovo personale e posti letto, per dire che va tutto bene. Un reparto dedicato al coronavirus ha bisogno di nuovi tecnici radiologi, ha bisogno di nuovi cardiologi. Per andare in guerra servono armi e munizioni. Ma occorrono anche gli elmetti. Li abbiamo? La storia sanitaria di questo territorio ci racconta – purtroppo –tante cose lasciate a metà. E se il metodo “dell’incompiuto” dovesse essere adottato anche in questa circostanza – sia chiaro a tutti – sarebbe una strage. Le nostre perplessità non sono preconcette ma si basano su dati di fatto. Capiamo bene che avere una nuova unità operativa complessa sul nostro territorio, che in quanto a diritto alla salute è stato scippato di tutto, non può che essere una buona notizia. Ma siamo in grado di recepirla senza creare altri disastri ai cittadini? In questo momento bisogna fare i conti con la realtà. Che non è sicuramente delle migliori tantomeno tranquillizzante».
I consiglieri di minoranza eletti nelle liste a supporto di Giuseppe Graziano, ricordano poi che «l’ordinanza della Presidenza della Regione Calabria del 13 aprile scorso prevede l’istituzione dei Covid esclusivamente negli ospedali Hub e nel polo universitario di Germaneto. Un provvedimento che nei fatti annulla e rende inefficace ogni deliberato delle Asp che vadano in contrasto con le decisioni del soggetto attuatore, che il governo per questa emergenza sanitaria ha individuato proprio nella persona del Governatore Santelli. A questo punto ci poniamo una prima domanda. Il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria di Cosenza, Giuseppe Zuccatelli, revocherà la delibera istitutiva del centro covid di Rossano oppure intende andare avanti?». (lu.la.)

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