ROMA «Quando sono stato in missione in Calabria ho anche incontrato il Procuratore Nicola Gratteri: dobbiamo vigilare, dobbiamo controllare». Lo dice il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, intervistato da Avvenire, in merito alla ricostruzione post epidemia e sul rischio di infiltrazioni mafiose. «In questo momento storico – osserva Sileri – il Servizio sanitario nazionale può fare un cambio epocale con le risorse che deve ricevere ma io chiedo che a vigilare non sia solo la politica, la magistratura, le forze dell’ordine, ma siano i cittadini che ci devono aiutare affinché mafiosi, affaristi e corrotti tengano lontane le mani dalla sanità». «La gravissima pandemia che stiamo vivendo – sottolinea – deve farci capire che anche una sola tangente, probabilmente, ha ucciso un nostro caro». «La sanità pubblica è un bene comune, tutti noi – conclude Sileri – dobbiamo vigilare e averne cura, perché è nostra. Dobbiamo sentirla come nostra».
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