TREBISACCE Franco Mundo, quella norma, la cambierebbe molto volentieri. Perché le varie interpretazioni della legge elettorale e « gli errori nelle trascrizioni delle preferenze e attribuzione di voti nulli», lo hanno spinto a presentare ricorso al Tar.
Il sindaco di Trebisacce, alle scorse elezioni regionali ha collezionato 4.651 preferenze, risultato, secondo dopo Graziano Di Natale, che ne ha riportate 4.748.
Mundo sostiene, però, che i voti di differenza siano 83 perché «l’ufficio elettorale circoscrizionale del Tribunale di Cosenza avrebbe errato nella trascrizione dei dati, omettendo 14 preferenze, che di fatto determinano una differenza di 83 voti rispetto ai dati della proclamazione degli eletti».
Un secondo elemento probatorio – oltre all’errore nell’attribuzione dei voti – riguarderebbe l’illegittimità costituzionale della legge elettorale stessa.
«L’attuale legge elettorale della Regione Calabria – è il pensiero del sindaco di Trebisacce e candidato alla carica di consigliere regionale nel suffragare la sua tesi – anche in questa tornata, ha determinato dubbi, equivoci e soprattutto contenziosi, proprio per la difficoltà di interpretazione, per i refusi, per le scopiazzature che determinano una disciplina disarticolata. Gli equivoci non sorgono solo sulle soglie di sbarramento, ma anche nelle modalità e termini di attribuzioni dei seggi. Sarebbe opportuno che il consiglio regionale e qualche solerte consigliere lungimirante, approfittasse dell’opportunità e formulasse una riforma organica dell’attuale sistema elettorale, senza alcun richiamo a leggi nazionali».
Questo, quindi, il contesto in cui si muove il ricorso presentato da Mundo, patrocinato dall’avv. Mario Gorlani e dall’avv. Giovanni Spataro.
Il Tar della Calabria, sezione di Catanzaro, ha già fissato l’udienza per la discussione il prossimo 8 luglio 2020. Sulla base della documentazione acquisita, i motivi del ricorso, oltre la correzione degli errori materiali, si fondano su diversi punti.
«Il primo riguarda la verifica delle preferenze attribuite in maniera errata al candidato Di Natale nelle sezioni dei comuni di Paola e Amantea. Tale attribuzione è dovuta ad un’errata interpretazione e applicazione delle norme elettorali. Tanto risulterebbe – spiega ancora Franco Mundo – dalla documentazione acquisita dalla quale si evincerebbe che al candidato Di Natale sarebbero stati attribuite preferenze scritte su riquadro di altre liste e non in quello in cui era candidato, come per esempio in quella riservata al PD, partito del quale lo stesso è stato noto esponente politico,ricoprendo incarichi anche importanti e che avrebbe indotto in errore gli elettori. Così come si riscontra che i voti nulli rispetto agli altri comuni sono di numero molto inferiore, sia in termini percentuali che numerici, e che il rapporto preferenze voti di lista è al di sotto della media locale e nazionale. In alcune sezioni addirittura i voti di preferenza sono pari a quelli di lista o di poco inferiore. Tali anomalie sono indizi che, sommati ad altri documenti prodotti, dimostrano che gli elettori del Comune di Paola hanno praticato diffusamente una sorta di voto disgiunto, votando sia la lista da loro prescelta, che il candidato da loro preferito, o votando il loro candidato preferito al di fuori della lista di riferimento, dando così luogo ad ipotesi di nullità delle schede che non possono non essere verificate e che non possono non portare ad una rideterminazione dei voti individuali dei candidati».
Per il sindaco di Trebisacce, insomma, i voti che sarebbero stati erroneamente attribuiti al candidato Di Natale «ammontano ad oltre trecento e ciò, se dopo la verifica corrispondesse al vero, comporterebbe la mia nomina a Consigliere regionale al posto di Di Natale».
Le altre impugnative riguardano la legittimità costituzionale della legge elettorale calabrese. «La legge è costituita da un coacervo di norme assemblate in maniera contorta e disarticolata – conclude Franco Mundo – con richiami senza alcun nesso logico e giuridico, tali da determinare una costante valutazione dubbia sulla reale interpretazione e conseguente applicazione, soprattutto con riferimento alla violazione dell’art. 48 II.c. della Costituzione, implicando una disparità di valutazione del voto,dando maggior peso a quello della circoscrizione sud, dove la lista Io resto in Calabria ha racimolato circa 6.500 voti». (lu.la.)
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