MILANO «Convivere con il virus facendo ripartire l’economia si può e si deve fare ed è importante reagire tempestivamente ma con responsabilità» perché il modo in cui supereremo insieme questa crisi segnerà il successo o il nostro fallimento futuro». Sta in queste parole il contenuto di massima del Piano operativo che più di 40 tra professionisti, imprenditori e accademici hanno predisposto per «uscire in sicurezza dall’emergenza e ricostruire il Paese». “Ricostruire” è il nome dato a questa proposta che si basa su «un network di idee aperto al contributo di chi vuol mettere le sue competenze al servizio dell’Italia, in modo indipendente dagli schieramenti politici». Tra i professionisti, imprenditori e accademici coinvolti Stefano Parisi, Raffaele Calabrò, Vito Gamberale, Florindo Rubbettino, Maurizio Sacconi e Giovanni Tria. La pandemia, scrivono, «ha investito l’Italia nel momento della sua massima debolezza istituzionale, con l’economia meno produttiva d’Europa, il debito pubblico più elevato, la burocrazia più pervasiva». Nei prossimi mesi, quindi, il Paese «dovrà convivere con il virus, in attesa del vaccino. Lo si potrà fare aumentando test e tamponi, geolocalizzando i positivi e i casi a rischio, proteggendo chi lavora, rispettando in modo rigoroso il distanziamento sociale. Ma intanto ‘occorre prepararsi alla ricostruzione». Il Piano prevede provvedimenti suddivisi in tre fasi che vanno dal momento della riapertura con «l’attuazione del rientro al lavoro che dovrà avere un’unica regia nazionale» e misure economiche messe in campo «attraverso un intervento straordinario di finanza pubblica secondo le indicazioni di Mario Draghi». Infine, la fase della ricostruzione, che tra i tanti aspetti dovrà «evitare il ricorso alla imposizione patrimoniale».
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