CATANZARO Una donna di 90anni è deceduta a “Villa Torano” centro del focolaio della bassa Valle del Crati. La paziente, ricoverata nella struttura di assistenza per anziani, potrebbe rientrare nell’elenco delle persone positive asintomatiche a Coronavirus. Ma soltanto il tampone post mortem chiarirà se l’infezione potrebbe essere stata letale per la donna. Certo è che, in base a quanto è stato possibile apprendere, la donna non aveva nessun sintomo aveva affrontato le ultime ore come sempre senza accusare sintomi febbrili o respiratori. Intanto l’attenzione nella clinica di assistenza per anziani rimane massima. L’Asp di Cosenza, come dichiarato dal commissario Giuseppe Zuccatelli nel corso della trasmissione 20.20 realizzata dalla redazione de “L’Altro Corriere Tv” ha chiarito come il personale sanitario in servizio nella struttura sia stato: «Fornito nelle ultime ore dei presidi di protezione individuale affinchè si inizi a fare la differenziazione tra pazienti risultati positivi al Covid-19 anche dal secondo campione». Secondo il vertice dell’Asp, sembrerebbe superata l’iniziale crisi della carenza di dispositivi. «Continuiamo a ricevere questi presidi per agire in maggior sicurezza – spiega Zuccatelli – nei giorni scorsi avevamo fatto chiamate in tutto il mondo, pur di ottenerne in quantità sempre maggiore. Adesso riusciamo a garantire a tutti la massima tutela ed è logico che per quanto riguarda i presidi siamo in una situazione di difficoltà minore».
IL CASO “VILLA TORANO” Intanto la procura di Cosenza, così come la stessa Asp portano avanti delle indagini al fine di verificare quanto sia successo nei giorni di pasqua all’interno della struttura. Attenzioni riservate ai proprietari in primis e sul punto il Giuseppe Zuccatelli chiarisce un aspetto riportato dalle cronache nelle ultime 24 ore. «Io non conosco Claudio Parente, non ne ho mai sentito parlare e non ho mai parlato di lui. Ho parlato semplicemente del proprietario della Rsa, Massimo Poggi, presente nel laboratorio presente dove si stavano facendo i tamponi». Ma questo è solo un aspetto della vicenda. L’altro più delicato riguarda le operazioni fatte in totale autonomia dalla direzione della struttura circa le operazioni per verificare le infezioni da Covid-19. «La struttura si è mossa autonomamente verso la Protezione Civile e non ha coinvolto l’Asp di Cosenza – dichiara Zuccatelli -. Loro hanno ottenuto i tamponi e noi non siamo stati avvisati. Siamo stati tagliati fuori, i tamponi sono stati effettuati in totale autonomia dalla struttura. Io non so chi abbia seguito la procedura, noi abbiamo avuto un sospetto, perché si parlava di 67 positivi asintomatici, mi sono allertato, abbiamo ricostruito la filiera di arrivo al Pugliese dei tamponi e abbiamo scoperto che chi ha eseguito l’operazione ha usato per i 105 tamponi gli stessi guanti. Questo ha determinato un inquinamento importante infatti c’è una differenza rispetto ai dati che stiamo vagliando adesso».
IL SINDACO DI LUNGRO CONTRO L’ASP Ore concitate per tutti e per i sindaci ancora di più. La possibilità che da “Villa Torano” alcuni pazienti vengano trasferiti in strutture della stessa proprietà ma in comuni diversi, preoccupa molto i sindaci. Così è per Lungro, dove il primo cittadino Giuseppe Santoianni, ha bloccato l’arrivo di positivi provenienti da Torano Castello. Ma è verso chi cura l’emergenza in provincia di Cosenza che il sindaco scagli il suo j’accuse più duro. «Da stamattina, ripetutamente, cerco di informarmi ma ancora non riusciamo a sapere come siamo messi per i tamponi di Lungro. Sono molto preoccupato perché spesso operatori di Tornano venivano al nostro comune – dice il sindaco -. Noi siamo disponibili a ricevere i negativi, ma a patto che sia comprovato da un doppio tampone nel rispetto delle regole e dei tempi. Il problema è grosso, dal dipartimento di prevenzione dell’Asp di Cosenza non riesco a parlare con nessuno, ai numeri che sono indicati non risponde nessuno e nessuno risponde sulle cose che legittimamente chiediamo. Non credo che sia normale comportarsi in questo modo, si deve rispondere alle istituzioni locali. Non ci si può girare dall’altra parte e non garantire l’opera di prevenzione che stiamo facendo».
I BARRICADERO DI MOTTAFOLLONE E anche negli altri comuni della provincia dove ci sono strutture che potrebbero ospitare gli anziani le cose non cambiano. Romeo Basile, sindaco di Mottafollone dice: «Noi non abbiamo avuto l’onore che qualcuno di Asp di Cosenza o “Villa Torano” ci abbia fatto sapere qualcosa, tutto è stato appreso dai giornali». Le interferenze nelle comunicazioni generano non pochi problemi. «Noi non ci siamo sentiti con nessuno, non siamo neanche riusciti a farlo. Siamo allo sbaraglio, nessuno che ci abbia spiegato come si possa procedere e discutere come risolvere il problema. Per bloccare il contagio non si possono portare le persone dalla sera alla mattina. L’Asp deve vedere davvero come stanno le cose. La nostra è una zona a zero contagi e non ne vorremmo, ma non perché siamo cattivi ma anche per dare una mano a chi ci lavora o agli anziani fragili già presenti nella struttura».
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