CATANZARO Oltre 238.000 accessi, 8.109.069 pagine viste, 2.275 lezioni già tenute in diretta online o registrate, 436 insegnamenti e 11.864 utenti attivi sul portale dell’ateneo dedicato all’e-learning: è questo il bilancio del primo mese di attività di didattica a distanza dell’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro. «Un bilancio assolutamente positivo. Il piano speciale messo in atto dall’ateneo per l’attivazione della didattica a distanza – si legge in una nota dell’Umg di Catanzaro – ha permesso ai quasi 12.000 studenti iscritti, ai 25 corsi di laurea dell’Università e anche ai numerosi corsi post-laurea dell’ateneo di proseguire regolarmente il proprio percorso di studi, senza alcuna soluzione di continuità. Si sono svolti in questo periodo, con le medesime modalità telematiche, anche numerosi esami di profitto e sedute di laurea. Gli studenti, collegati con personal computer, notebook, tablet o smartphone personale, possono così seguire, in tutta sicurezza e tranquillità le lezioni trasmesse in diretta o registrate dai docenti senza vincoli di luogo e fruire, dopo la lezione, anche dei materiali didattici. La piattaforma per le riunioni video utilizzata dall’Ateneo piace anche agli studenti che la utilizzano per vedersi a distanza con colleghi e amici, confrontandosi e approfondendo gli argomenti di studio e di vita universitaria in generale. Sono ben 18.700 le riunioni video attivate nell’ultimo mese». Il rettore Giovanmbattista De Sarro, che ha ringraziato docenti, Ced, segreterie, personale e studenti, si è detto «molto soddisfatto della risposta con la quale l’Ateneo ha saputo cogliere questa sfida importante mostrandosi preparato ad affrontare, tempestivamente, l’erogazione dell’attività didattica in via telematica. Il periodo che stiamo vivendo è complesso e molto delicato, ma deve essere un tempo da utilizzare per rendere il lavoro produttivo. Rispettare scrupolosamente le prescrizioni, lavorando da casa, tra l’altro, ci offre l’occasione – conclude De Sarro – per familiarizzare e utilizzare al meglio gli strumenti tecnologici di cui l’ateneo dispone».
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