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Cosenza, la maggioranza si spacca sui revisori. Salta la nomina di Daffinà

Il terzo revisore estratto dalla Prefettura ha avuto più preferenze del “forzista” vibonese ex candidato al consiglio regionale, ma il quorum non è stato raggiunto. Passano le pratiche di bilancio,…

Pubblicato il: 20/04/2020 – 17:36
Cosenza, la maggioranza si spacca sui revisori. Salta la nomina di Daffinà

di Michele Presta
COSENZA 
Fumata nera. Per la presidenza del collegio dei revisori dei conti il consiglio comunale di Cosenza dovrà procedere ad una nuova votazione. Dietro la pratica burocratica, a Palazzo dei Bruzi, si consuma una crisi politica ed è la prima considerevole nel secondo mandato del sindaco Occhiuto. La maggioranza si spacca sul nome di Tonino Daffinà. Agli eletti in consiglio sotto i vessilli occhiutiani, il nome del commercialista vibonese, candidato (non eletto alle scorse elezioni regionali) ex commissario dell’Aterp di Vibo Valentia attualmente inguaiato anche in un procedimento penale e recentemente condannato dalla Corte dei Conti a pagare 500mila euro (qui la notizia) non è gradito; almeno per il momento. Adesso si aprirà inevitabilmente una fase di contrattazione pur di arrivare ai 17 voti di utili per portare a casa la pratica. Per Antonio Daffinà i voti favorevoli sono stati 13, ne servono altri quattro che i gerarchi di Occhiuto in consiglio comunale dovranno pescare tra i 15  di “maggioranza” che hanno votato Vincenzo Pecora (terzo estratto dagli uffici della Prefettura) così come tra i due che hanno preferito accordare una preferenza ciascuno a Galdini e D’Ippolito, mentre un terzo ha annullato la scheda. Sono 31 i voti espressi in tutto, compreso quello del sindaco, gli unici due a non votare sono stati i consiglieri Giovanni Cipparrone e Francesca Malizia, assenti per tutto il consiglio. Ci sono volute quattro ore per completare le operazioni di voto. Rapidi i passaggi per i consiglieri presenti in aula, per gli altri che hanno preferito rimanere a casa, una pattuglia della polizia municipale ha scortato gli scrutatori casa per casa per consentire a tutti di esercitare il proprio voto.
SCARAMUCCE SULLA MOZIONE  Se un clima da “volemose bene che c’è la crisi” ha caratterizzato la prima parte del consiglio con le pratiche “agevoli”, così non è stato per lo spigoloso punto all’ordine del giorno circa l’elezione del presidente del collegio dei revisori. Già nei giorni scorsi, sei consiglieri di maggioranza avevano chiesto che si optasse per confermare la triade estratta dalla Prefettura, una richiesta a cui si è accodata anche la minoranza. Proposta reiterata anche in consiglio dove però è passata la linea del sindaco Occhiuto che memore delle riunioni con Anci ha giustificato l’elezione come: «Nomina urgente da fare e nel pieno rispetto della norma». Per Occhiuto la prerogativa di scegliere il presidente del collegio dei revisori non può essere reiterata.«Come Anci, abbiamo rivendicato la necessità che i comuni debbano avere un rappresentante. Non conosco quelli estratti – ha spiegato Mario Occhiuto prima del voto -, saranno persone rispettabilissime, ma come tutti gli organi, ho riscontrato sulla mia pelle quanto possa essere dura la pressione di elementi terzi che vogliono cambiare». Voto da ripetere dunque, ma almeno su di una cosa il consiglio sembra essere d’accordo: il taglio del 20% dei compensi spettanti al presidente. Anche su questo passaggio si è consumato un piccolo attrito, perché sempre d’Ippolito, aveva proposto di tagliare anche oltre questa percentuale qualora previsto dalla legge. Si è optato per la cifra tonda, con il benestare di tutti, presenti e lontani.
PASSANO LE PRATICHE DI BILANCIO L’esordio da assessore al bilancio di Francesco Caruso è filato liscio e senza intoppi, se non per i collegamenti via Skype. La lettura della relazione circa la necessità di approvare le due pratiche di bilancio è stata interrotta soltanto da qualche consigliere comunale, rabbuiato dal nervosismo che solo una linea internet ballerina sa suscitare. Il prelievo di 25mila euro dal fondo di riserva per agevolare i protocolli di sicurezza e le attività di smart working è stato votato con il voto favorevole di tutti, tranne che di Enrico Morcavallo. Il capogruppo de “La Grande Cosenza” ha palesato la sua contrarietà per aver conosciuto il contenuto della delibera di giunta datata 17 marza solo in consiglio. Unanimità invece per la pratica che riguarda l’impiego di 470mila euro per sostenere le famiglie in difficoltà. Solo screzi politici con Ambrogio che ha ricordato come fosse stata opportuna una riunione di commissione welfare per studiare una strategia di coinvolgimento degli esercizi commerciali e Damiano Covelli che nel corso di un sermonico intervento ha redarguito i colleghi, rei a parer suo, di essersi intestati i meriti di un provvedimento che invece era stato varato dal governo. E’ passata, senza discussione, anche la modifica dell’articolo 11 del regolamento del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari permanenti. Un correttivo necessario a causa del capitale umano sempre più risicato a palazzo dei Bruzi. Infatti, da adesso in poi, potranno esercitare le funzioni di segretario delle commissioni anche impiegati inquadrati nelle categorie B e C.
IL 28 APRILE LA DISCUSSIONE SULL’EMERGENZA SANITARIA Proprio quando, si spera, la Calabria sarà agli ultimi giorni dell’emergenza da contagio per Coronavirus l’assise comunale tornerà per riunirsi e discuterne. La proposta avanzata dal consigliere Giuseppe d’Ippolito è slittata da una settimana nonostante la collega Annalisa Apicella, così come Gisberto Spadafora gli hanno fornito manforte circa la necessità di discuterne al termine della riunione fissata per oggi. Niente da fare, il resto dei consiglieri hanno ritenuto opportuno discuterne in una sessione a parte, vuoi per la complessità della discussione, vuoi perché la pratica dei revisori dei conti di fatto a dilungato di molto la commissione. In attesa della convocazione ufficiale, quindi, nella mattinata di martedì 28 aprile l’assise comunale tornerà a riunirsi e oltre all’emergenza sanitaria si dovrà discutere anche della chiusura dell’ufficio postale nel rione di Porta Piana (alle porte del centro storico di Cosenza) e della incresciosa situazione che riguarda circa 80 salme del cimitero cittadino che sono ancora in attesa di tumulazione.
DUE NUOVI INGRESSI IN CONSIGLIO La promozione di Alessandra De Rosa in giunta (qui la composizione e le nuove deleghe) e l’elezione di Luca Morrone hanno aperto le porte di Palazzo dei Bruzi a: Massimo Battaglia (Occhiuto bis) e Maria Luisa Arsì (Prima Cosenza). Il primo, medico in servizio all’Annunziata, appena fatto ingresso nella sala intitolata alla memoria di “Antonino Catera” ha manifestato la sua volontà di diventare il punto di raccordo dell’amministrazione sulla politica sanitaria, soprattutto per quanto riguarderà la costruzione del nuovo ospedale. Scelta subito battezzata da Mario Occhiuto. «Cercherò di fare gli interessi della cittadinanza per quanto riguarda l’aspetto sanitario e l’interesse dei cittadini» ha dichiarato Massimiliano Battaglia. A cui il sindaco ha risposto: «Entra a far parte della nostra amministrazione un professionista che in questo momento mette a disposizione la sua competenza per un settore cruciale, sia per le problematiche attuali che per il futuro circa l’opportunità di progettare il nuovo ospedale». Dalla “morroniana” Arsì, invece, la promessa ai cittadini di un impegno politico per il centro storico, quartiere dove risiede. Moglie del già consigliere comunale e provinciale Giuseppe Carotenuto, la neo consigliera ha anticipato al consiglio le sue idee:«Questo è anno cruciale per programmare la Cosenza che verrà. Dovranno essere prese scelte condivise con l’opposizione e non potremo fare a meno dell’indispensabile sostegno della regione. Sia per le opere pubbliche che per un intervento straordinario nella zona periferica della città e nella città vecchia». Punti sui quali, come ammesso dallo stesso Occhiuto già in passato, le interlocuzioni con la regione erano già avviate. (m.presta@corrierecal.it)

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