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Crotone, scontro tra sindacati sugli aiuti ai lavoratori di Congesi

Cisl e Uil non firmano l’accordo: «Comunicazione contraddittoria da parte dell’azienda». La Cgil sigla il patto. Il caso dei cinque dipendenti assunti il 17 marzo

Pubblicato il: 20/04/2020 – 12:55
Crotone, scontro tra sindacati sugli aiuti ai lavoratori di Congesi

di Gaetano Megna
CROTONE Il sindacato si spacca sull’accordo riguardante il fondo di integrazione salariale del Congesi, consorzio che gestisce il sistema idrico integrato in 14 comuni della Provincia di Crotone. Non firmano l’accordo la Cisl e la Uil, mentre la Cgil sottoscrive. La Uil chiede l’intervento del prefetto di Crotone «per attivare le dovute forme di prevenzione e mediazione dei conflitti sociali». L’obiettivo della Uil è quello di «contrastare eventuali forme di illegalità e cattiva gestione». La vicenda ha avuto inizio con una trattativa, tenutasi in videoconferenza, avente per oggetto l’attivazione del Fis (fondo di integrazione salariale) per gli 83 lavoratori del Congesi.
Il Congesi ha voluto aprire la trattativa con i sindacati a causa della difficoltà economica in cui versa, in questa fase, per un calo di incassi. Sia la Cisl che la Uil parlano di una informazione data dai vertici del Congesi «confusa e contraddittoria». In un primo momento i vertici del Consorzio avrebbero dichiarato un calo dell’incasso pari al 60% e successivamente al 39%. Confusione che ci sarebbe stata, a parere della Uil, anche con la richiesta di ricorrere al Fis e ridurre del 50% l’orario di lavoro dei dipendenti. La contraddizione si evince dal fatto che «lo scorso 17 marzo, in piena emergenza, sono state effettuate cinque nuove assunzioni» e a distanza di pochi giorni da questo aumento di organico è stato proposto al sindacato di ridurre del 50% le ore di lavoro dei dipendenti, che operano «per un servizio essenziale». Questo avviene «proprio quando sta per essere avviata la cosiddetta fase 2», che prevede il ritorno alle attività.
Fonti del Congesi sostengono che c’è la registrazione della videoconferenza, dalla quale si evincerebbe che vi sarebbe un accordo su tutta la discussione affrontata. Il sindacato, in quella sede, non avrebbe fatto alcuna obiezione. Il Consorzio si sarebbe impegnato ad anticipare, in attesa delle liquidazioni da parte dell’Inps, anche le spettanze che devono essere date dello Stato. Sempre il Congesi si sarebbe impegnato, nel caso in cui il Fis non dovesse riconoscere gli assegni, di farsi carico del pagamento. La Cisl ha deciso di non firmare l’accordo perché agli impegni verbali non sono seguiti i documenti. Non avrebbe nemmeno gradito le dichiarazioni del presidente del Congesi, Claudio Liotti, sui contenuti dell’accordo, prima della sua sottoscrizione. La Cgil, dal canto suo, firma e sostiene di «essere sempre vicina ai lavoratori anche in questa fase emergenziale». «Non è stato facile sottoscrivere l’accordo», sottolinea la Cgil, che aggiunge: «La scelta di sottoscrivere, secondo noi, garantisce il governo del processo e della fase in atto, evitando discriminazioni tra colleghi ed assicurando ai lavoratori il più possibile il salario e salario accessorio». (redazione@corrierecal.it)

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