REGGIO CALABRIA «Nel bel mezzo di una pandemia la sanità calabrese, per l’ennesima volta, prova a operare nella piena illegalità e anarchia. Non possiamo definire in nessun altro modo la delibera, la n. 252 del 20 aprile scorso, con cui l’Asp di Reggio Calabria ha indetto una apposita manifestazione di interessi urgente, per soli titoli, per il conferimento di due incarichi a tempo determinato di dirigente Biologo». È quanto si afferma in un comunicato dei biologi idonei alle graduatorie di laboratorio analisi della Calabria.
«Sarebbe tutto legittimo – è detto nel comunicato – se solo non esistessero, in Calabria, ben tre graduatorie per dirigenti Biologi già valide ed efficaci a livello regionale. Graduatorie, quelle citate, composte da professionisti che hanno sostenuto e superato prove concorsuali specifiche. Di conseguenza, attingere alle graduatorie esistenti è l’unica scelta realmente legittima a tutela dei professionisti che hanno già validamente sostenuto e superato le prove concorsuali, risultando idonei al conferimento dell’incarico previsto. Ma soprattutto è l’unico modo per rispondere con immediatezza alle circostanze, gravissime, imposte dall’emergenza causata dal coronavirus».
«L’Asp di Reggio Calabria, invece – riporta il comunicato – scrive in delibera che sarebbe stata costretta a bandire il suo avviso pubblico “vista l’impossibilità di reperire personale dirigente Biologo”. Bisognerebbe ricordare all’Asp di Reggio Calabria che un dirigente non può essere selezionato per soli titoli soprattutto in presenza di graduatorie vigenti sul territorio. In questo caso sta bene il detto: “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”, perché ci pare che in giro ce ne siano parecchi. Non potrebbe essere altrimenti, considerato che lo scorrimento delle graduatorie a tempo indeterminato è stata la strada percorsa per le assunzioni di dirigenti Biologi dall’Ao Pugliese Ciaccio e dall’Ao Mater Domini, entrambe di Catanzaro, nonché dal Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria e dall’Annunziata di Cosenza».
«Per legge, vale la pena ripetere – sostengono i biologi – è fatto obbligo alle Aziende di attingere alle graduatorie vigenti. L’hanno oltretutto già sostenuto il commissario ad acta per la Sanità, il commissario delle aziende ospedaliere di Catanzaro, i presidenti dei vari Ordini nazionali preposti: non è possibile bandire altri concorsi per figure di cui esistano già graduatorie in atto. E, come ribadito anche dalla presidente della Regione: bisogna obbligatoriamente scorrere le graduatorie. Lo stanno facendo tutti tranne l’Asp di Reggio Calabria, che sembra voglia andare avanti con la sua procedura contro legge, illegittima, illecita e da bloccare immediatamente. Questa manifestazione pubblica lede gli interessi della categoria e rallenta le tempistiche di assunzione senza consentire di affrontare al meglio lo stato di emergenza. In pratica, mette ulteriormente a rischio la salute dei calabresi non si sa per quali recondite finalità, che siano politiche o d’altro genere non ci interessa. Ci interessa solo che chi ha pensato di pubblicare quell’atto lo ritiri. Esiste un percorso più giusto e razionale, esiste la necessità di tutelare chi ha superato un concorso. Esiste l’obbligo di rispettare determinati criteri e le leggi dello Stato e del buon senso».
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