ROMA «Bonus vacanze? Oggi bisogna ripartire dalle aziende, altrimenti tu dai il buono, il turista parte ma non trova più l’albergo, che nel frattempo è fallito». Questo il commento di Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi. «Il tema è molto semplice. Tutto sta – spiega – nel capire chi a questo bonus vacanze è rivolto. Se lo rivolgiamo a una fascia di popolazione che non andrà mai in vacanza, puoi dargli qualsiasi bonus che non servirà a nulla. E non serve nemmeno sapere se sarà da 300, 500 o 800 euro. Chi ha un reddito lordo di 20 mila euro l’anno, non credo che quest’anno abbia come priorità andare a fare la vacanza. Noi avevamo fatto un’altra proposta e cioè di rendere deducibili le spese così da estenderlo a una fascia molto più ampia di popolazione. Questo permetterebbe anche di far uscire il sommerso, ovvero tutti gli appartamenti affittati in nero. Se lo porti in deduzione, dovrai chiedere la ricevuta e quindi il gettito Iva che verrebbe fuori da questa cosa compenserebbe in larga parte la spesa sostenuta per il bonus». «Insomma – conclude Bocca – dare un bonus a chi 7 mila euro di reddito è come dare la macchina a chi non ha la patente… E’ una misura “On Top”, dipende quanti soldi ci sono a disposizione. Se questa misura dovesse cubare tutte le risorse a disposizione per il turismo, diciamo a gran voce che non siamo d’accordo perché ora serve altro, serve salvare e far ripartire le imprese».
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