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«Serve tutela sul diritto allo studio»

Le rappresentanze studentesche scrivono al presidente di regione all’assessore al ramo Sandra Savaglio. «Fare un passo indietro rispetto a quanto fatto negli anni scorsi sarebbe uno sbaglio»

Pubblicato il: 21/04/2020 – 18:24
«Serve tutela sul diritto allo studio»

COSENZA «La cultura, la formazione scolastica e universitaria possono e devono rappresentare un volano di sviluppo per la nostra Regione. Immaginiamo una Calabria in cui le sue giovani risorse si adoperino
nello sviluppare idee e progetti per la crescita del territorio e provvedano con le proprie competenze a promuovere occupazione e ricerca in questa terra. Per far sì che ciò trovi effettiva realizzazione è tuttavia necessario fare in modo che i giovani calabresi abbiano la possibilità di continuare il proprio percorso di formazione e che possano farlo nella nostra meravigliosa terra». Sono queste le parole con le quali il consigliere nazionale degli universitari Francesco De Luca, i rappresentanti degli studenti del coRuc Vincenzo Fallico e Mario Mercuri iniziano la lettera indirizzata al presidente Jole Santelli e all’assessore Sandra Savaglio. «La nostra Regione offre grandi opportunità dal punto di vista della formazione post-scolastica, con un’offerta formativa ampia ed una didattica di qualità in tutti gli atenei calabresi. Nonostante ciò, però, assistiamo ogni anno ad un ampio numero di giovani che, oltre a lasciare la
Calabria per esigenze di lavoro, abbandonano questa terra per continuare il percorso di studi in altre regioni – è riportato nella lettera -. L’obiettivo di chi ha compiti di governo e di rappresentanza istituzionale deve essere certamente
quello di incentivare lo scambio culturale, ma facendo sì che lo stesso non rappresenti, come purtroppo è oggi, una triste necessità. È infatti facilmente immaginabile come, in assenza di adeguate misure che permettano un effettivo “Diritto allo Studio” in Calabria, agli studenti non resti che la possibilità di proseguire il percorso di studio fuori regione, accedendo ai benefici concessi dagli altri sistemi regionali». Per la rappresentanza studentesca, serve un intervento straordinario. «Da universitari calabresi che svolgono ruolo di rappresentanza negli Atenei della Calabria, nel CoRUC
e nel Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari avvertiamo la necessità di trovare una soluzione definitiva a questa enorme piaga. Una prima risposta al problema è stata data dal precedente governo regionale che, attraverso uno
stanziamento di risorse aggiuntive, è riuscito, per la prima volta, nell’anno accademico 2017/2018 a garantire a tutti gli studenti idonei il diritto a ricevere la borsa di studio, attivando un effetto moltiplicatore sul F.i.s. che ha permesso di aumentare la quota di fondo destinata alla Calabria per l’anno accademico successivo. La situazione attuale rischia però di vanificare tutti gli sforzi compiuti fino ad oggi – è scritto nella lettera -. Infatti, la progressiva riduzione della quota di finanziamento messa a disposizione dalla Regione
Calabria ha riportato in auge la figura dell’idoneo non beneficiario. Se da un lato alcuni Atenei, come l’Università della Calabria e l’Università degli studi “Mediterranea” di Reggio Calabria, hanno sopperito alla necessità di procedere all’erogazione della borsa a tutti gli idonei con fondi propri,
dall’altro lato, Atenei come l’Università degli studi “Magna Graecia” di Catanzaro non sono riusciti ad attuare le medesime misure. Ciò rappresenta un grave passo indietro sul Diritto allo Studio che rischia di inficiare negativamente sulla quota del F.i.s. che sarà ripartita alla nostra Regione secondo i dettami dell’art. 18, comma 1, lettera a) e comma 3 del D.Lgs. n.68/2012. Infatti, risulta in fase di elaborazione il Decreto Interministeriale che, sostituendo il D.I. 798/2017, andrà a disciplinare il riparto del F.i.s. per il prossimo triennio. Nello scenario attuale, caratterizzato proprio da un forte disagio sociale ed economico, acuito dalla situazione di emergenza connessa al covid-19, indietreggiare sul Diritto allo Studio risulta certamente inaccettabile, ma rischia inoltre di influire negativamente sulla ripartizione del F.i.s. e
quindi sulla quota destinata alla nostra Regione per l’intero triennio prossimo.
È necessario un intervento immediato a tutela del Diritto allo Studio nella nostra Regione, che abolisca la figura dell’idoneo non beneficiario di borsa di studio e permetta alla nostra Regione di risultare virtuosa ai fini dell’attribuzione della quota premiale prevista dal F.i.s.».

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