CATANZARO «I meridionali sono inferiori»: le parole dell’editorialista di Libero, Vittorio Feltri fanno inalberare la politica calabrese. Feltri, tra gli ospiti fissi della trasmissione Mario Giordano, si è sbilanciato nella dichiarazione mentre si discuteva circa i fenomeni migratori in Italia prima che l’emergenza Coronavirus scoppiasse. Se il senatore Giuseppe Mangiavalori e il presidente del consiglio regionale Mimmo Tallini, contestano direttamente il cronista bergamasco, così non fa Jole Santelli che generalizza l’argomento circa un attacco mediatico contro il meridione. «Mi rammarica molto ascoltare stupide affermazioni campanilistiche che sbeffeggiano il popolo meridionale. Sono da sempre a difesa della mia gente, della mia terra e non permetto a nessuno di denigrarla con leggerezza e cattiveria – dichiara Jole Santelli -. La verità è che questa pandemia è sicuramente servita ad abbattere lo stereotipo del calabrese incurante delle regole e del bene comune. Dico questo perché la Calabria, i Calabresi hanno saputo dare buona prova di sé e da un evento fortemente negativo usciamo rafforzati e ci sentiamo di essere esempio positivo in quanto a rispetto delle regole. Nessun complesso di inferiorità quindi, tanto meno nella gestione di questa emergenza sanitaria affrontata con grande dignità. Abbiamo offerto il nostro aiuto al Nord ad inizio pandemia, ci siamo offerti per curare i loro pazienti e l’abbiamo fatto con grande affetto e professionalità».
Più diretta, invece l’accusa di Domenico Tallini: «Le dichiarazioni del direttore di Libero, Vittorio Feltri, contro le regioni del sud non possono passare inosservate, non si possono liquidare come una provocazione innocente di un vecchio giornalista che ormai vive solo di rancori. Ci troviamo di fronte – asserisce il presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini – a qualcosa di ben più grave, ad affermazioni pericolose che incitano ad una specie di guerra civile tra un nord laborioso e un sud fatto di accattoni pronti a “ciucciare” i soldi prodotti dalle regioni del nord. Quella frase, “farete una brutta fine e ve la meritate”, è disgustosa, quanto infida e velenosa».
«INTERVENGA L’ORDINE» Invoca l’intervento dell’ordine dei giornalisti, invece il senatore Giuseppe Mangialavori. Definendo Vittorio Feltri uno «pseudo giornalista» che «ogni giorno fa di tutto per screditare la categoria al quale appartiene».«Francamente – aggiunge il parlamentare azzurro –, la misura è colma. Non è più possibile tollerare le sparate di un professionista dell’odio che ormai non prova neppure più a nascondere le sue pulsioni razziste nei confronti dei cittadini del Meridione. È riprovevole, inoltre, il fatto che a fronte delle continue affermazioni discriminatorie di Feltri, quest’ultimo continui a essere ospitato nelle trasmissioni televisive più importanti del nostro Paese».
«A questo proposito – conclude Mangialavori –, è inoltre opportuno sottolineare la palese inadeguatezza del conduttore di Fuori dal coro, Mario Giordano, che in seguito alle dichiarazioni razziste di Feltri non ha chiesto scusa ai telespettatori ma si è solo preoccupato per la possibile perdita di share. È un atteggiamento da censurare con forza e sarebbe opportuno che Giordano chiedesse scusa. Mi auguro che, pure in questo caso, l’Ordine dei giornalisti voglia intervenire. Faccio inoltre un appello ai vertici di Mediaset, affinché valutino l’opportunità di continuare a mantenerlo alla conduzione di una trasmissione che si rivolge a milioni di italiani, meridionali compresi».
CALLIPO: «PAROLE INACCETTABILI» Anche il leader di “Io resto in Calabria” Pippo Callipo “boccia” senza appello Feltri. «Le parole di Vittorio Feltri – scrive su Facebook – sono offensive, inaccettabili, indegne di un direttore di giornale. Le sue sparate d’altronde non sono una novità. Però oggi dovrebbe vergognarsi anche chi fa finta di difendere i meridionali ma ha portato ai vertici della Regione Calabria la forza politica più antimeridionale della storia d’Italia. Non dimentichiamoci che qualcuno voleva Feltri presidente della Repubblica!». Così Pippo Callipo, capogruppo di “Io resto in Calabria” in Consiglio regionale, commenta su Facebook gli insulti rivolti da Feltri ai meridionali, ricordando come i leader di Lega e Fratelli d’Italia nel 2015 abbiano proposto lo stesso direttore editoriale di Libero addirittura per il Quirinale.
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