ROMA Sono state tantissime le raccolte fondi e le iniziative che in questo periodo di emergenza sono state attivate per i motivi pi svariati. C’è chi ha contribuito all’acquisto di nuovi ventilatori, chi all’ampliamento delle strutture ospedaliere o ad un miglioramento delle loro dotazioni, chi semplicemente ha contribuito attraverso l’acquisto o la produzione in proprio di Dpi.
La macroprospettiva di questa “gara” di solidarietà è stata indagata da Dataroom del Corriere della sera che ha raccolto i numeri forniti dalle singole Regioni e delle Protezioni civili regionali, quelli dei grandi donatori, le donazioni fatte ai singoli ospedali dai privati, dei singoli istituti, fondazioni, grandi Ong e piattaforme di crowdfunding.
Al 21 Aprile sono 525 milioni di euro. Da questa cifra vanno escluse le raccolte delle piccole Ong, e le migliaia di iniziative locali che hanno attivato la propria raccolta fondi, o hanno donato attrezzature per dare una mano a singole strutture e alle necessità di chi si trova in prima linea contro il Sars-CoV2, ma che comunque alla fine saranno tutte rendicontate sui siti destinatari.
IN CALABRIA DONATI CIRCA 2 MILIONI La risposta in termini di risorse in qualche modo rispecchia anche la mappa dei “danni” prodotti dalla pandemia. In altre parole, si è raccolto di più dove il virus ha colpito più duramente: in Lombardia si è arrivati a quasi 100 milioni di euro, a cui si sommano i 21 per l’ospedale Covid in Fiera e i 12 milioni del Comune di Milano. Oltre 75 milioni in Emilia Romagna, 57 milioni in Veneto, 22 in Lazio, circa 20 in Piemonte, 14 in Liguria, 8,5 in Toscana, 8 in Puglia e Campania, quasi 7 in Friuli, oltre 6 in Umbria e 6,5 nella sola provincia di Trento. In Calabria siamo a circa 2 milioni di euro come dimostra l’infografica qui di seguito.
COME SARANNO USATI I SOLDI? Sempre secondo questa ricerca, è spiegato anche come dovrebbero essere utilizzati i fondi raccolti nelle diverse regioni. Per ciò che attiene la Calabria, i 2 milioni sono stati raccolti attraverso 49 donazioni (aziende, enti e privati). Saranno destinati dall’Unità di Crisi regionale dopo aver analizzato il fabbisogno delle singole strutture presenti sul territorio regionale. Tra i principali donatori la Fondazione Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania, la Banca d’Italia (che ha finalizzato la donazione all’allestimento di 75 posti di terapia intensiva) la Caronte & Tourist Spa e l’Associazione Calabresi Veneto. Anche alcune aziende calabresi hanno acquistato direttamente dispositivi e attrezzature recapitate alle strutture sanitarie.
RENDICONTO E TRASPARENZA Sull’aspetto della trasparenza, questa volta, c’è un punto fermo: l’art. 99 del DL 18 marzo 2020 numero 18, il cosiddetto «Cura Italia», prevede che al termine dello stato di emergenza nazionale la rendicontazione sia pubblicata da ciascuna pubblica amministrazione sul proprio sito internet. Alcune regioni, (Lombardia, Piemonte, Val d’Aosta, Campania, Sardegna, Friuli Venezia Giulia), piattaforme e Ong stanno già pubblicando, mano a mano i dati dei fondi raccolti, le altre, man mano stanno allestendo una sezione dedicata con tutti i dati.
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