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Coronavirus, Novello racconta «il bluff dei finanziamenti alle imprese»

Il candidato della Lega al consiglio regionale: «Anomalie che cozzano con le promesse del governo. Bisogna eliminare le brutture della burocrazia»

Pubblicato il: 22/04/2020 – 17:56
Coronavirus, Novello racconta «il bluff dei finanziamenti alle imprese»

COSENZA L’emergenza che stiamo vivendo, così come ormai appare evidente, è la peggiore dal secondo dopo guerra. Un’emergenza sanitaria di portata eccezionale e globale, che si sta tramutando in emergenza economica e, di conseguenza, sociale (le due cose camminano di pari passo).
Ed a questo punto, in tanti iniziano a domandarsi: sono utili le azioni promosse, dal Governo, attraverso il decreto “Cura Italia”? A chiederselo è anche Luigi Novello, candidato, alle ultime elezioni regionali, nelle fila della Lega, il quale denuncia «l’asfissiante burocrazia, che non aiuta certamente chi è in difficoltà e che, con i suoi tempi ed incartamenti, diventa, paradossalmente, un ostacolo alle misure di sostegno messe in campo dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dal Governo».
Ma andiamo a leggere la storia, esposta da Novello. «Poco fa ho ricevuto la telefonata di un caro amico, che ha provato ad accedere al finanziamento, tramite il fondo di garanzia garantito dallo Stato, per le piccole e medie imprese. Era rassegnato, ma, allo stesso tempo, incredulo, per ciò che aveva vissuto. In sintesi: ha chiesto un prestito in banca (finanziamento, che, grazie al decreto Cura Italia, viene garantito dallo Stato) e, lo stesso istituto bancario – sottolinea Luigi Novello – gli invia una mail, che ripropongo, affinché tutti comprendano quello che rischia di apparire un bluff. Un grande bluff!: “Gentile Cliente, al fine di processare la Sua richiesta di finanziamento mediante accesso al Fondo di Garanzia in favore di Pmi è necessario fornire la seguente documentazione: Visura Cciaa a data recentissima riportante il codice Ateco e descrizione dell’attività svolta. Documento di riconoscimento in corso di validità. Per le Ditte e Società di persone nate prima del 2019: Unico 2019 + Irap 2019 e relative ricevute di presentazione. Per le Società di Capitali e Cooperative nate prima del 2019: Bilancio al 31/12/2018 + Nota Integrativa + verbale di approvazione + verbale depositato. Per tutte le tipologie di imprese nate dall’01 gennaio 2019 in poi: Dichiarazione Iva 2020 e ricevuta di presentazione, se presentata, oppure bilancino provvisorio al 31/12/2019 – timbrato e firmato – e Dichiarazione di responsabilità. Dichiarazione autocertificata ai sensi dell’articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000 n. 445 attestante che l’attività d’impresa è stata danneggiata dall’emergenza COVID-19. Modulo di richiesta del finanziamento indirizzato alla banca datato timbrato e firmato”».
«Ma c’è di più – continua Novello –: il prestito viene erogato in base all’ultimo bilancio depositato. Pertanto, se la mia impresa, nel 2018, ha avuto un fatturato di 100mila euro, mi spetterebbe un prestito fino ad un massimo di 25mila euro. Ovvero, il 25%. Se ha fatturato di meno, devo richiedere di meno. Ma la cosa maggiormente grave, è che alcune banche, escludono, da questa forma di finanziamento, le imprese che presentano esposizioni classificate come in sofferenza. Chi è in oggettiva difficoltà (magari anche per una rata di un mutuo pagata con 30 giorni di ritardo), quindi, non potrà accedere a quello, che dovrebbe essere un sostegno dello Stato».
Luigi Novello conclude: «Probabilmente siamo di fronte ad una presa in giro, ad uno scherzo di cattivissimo gusto. Ma ciò che ho esposto e raccontato è solo una delle tante incongruenze, che mi stanno segnalando. Anomalie, che cozzano con le promesse del Governo e che ci raffigurano, purtroppo, uno Stato lontanissimo dai suoi cittadini e dal proprio tessuto imprenditoriale e produttivo. Una verità certo amara, ma reale e tristissima. Di sicuro, è che, quella con le brutture della burocrazia, è una battaglia contro i mulini al vento, che, da soli, non vinceremo mai».

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