CATANZARO «Decaduto per effetto di una legge regionale dell’anno 2005, di cui più volte la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità». Lo spoils system in salsa calabrese con tutte le sue incongruenze, stranezze e paradossi è tutto in questo inciso contenuto in una lettera che l’ormai ex direttore generale dell’Aterp Ambrogio Mascherpa ha indirizzato al psronale dell’azienda per l’edilizia residenziale, un tempo un 2buco nero2 nel ventre olle della regione e adesso un ente rientrato in un alveo di sostanziale correttezza. In forza di quella legge del 2005 che più volte è finita sotto la lente, e sotto la scure, dei supremi giudici delle norme, l’Aterp al momento – a quanto risulta – è completamente “acefala”, senza dg ma anche senza direttori tecnico e amministrativo. Si attende la nomina da parte della nuova Giunta Santelli, mentre Mascherpa nella sua lettera di commiato traccia un bilancio dell’azione degli ultimi anni all’Aterp, non senza un pizzico di disappunto iniziale.
IL COMMIATO DI MASCHERPA «Dal 17 aprile 2020, per effetto di una deliberazione della Giunta regionale, è terminato il mio mandato di direttore Generale ed avverto l’esigenza ed il dovere di rivolgermi a tutti voi», esordisce Mascherpa nell’indirizzo di saluto al personale Aterp. E poi. «Non vado via per un giudizio sul mio operato amministrativo in ragione di verifiche sulla gestione dell’Azienda; sono stato dichiarato “decaduto” per effetto di una legge regionale dell’anno 2005, di cui più volte – rammenta Mascherpa – la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale. Lascio la guida non di un “carrozzone” o di un’azienda decotta e fallita ma, con orgoglio, di un ente ausiliario della Regione Calabria che costituisce un punto di riferimento positivo e virtuoso, unico esempio di corretta applicazione della legge regionale 24/2013; una sfida difficile e inesplorata, ma poi presa ad esempio, quella chiesta dall’azione riformatrice del Consiglio regionale: l’accorpamento di ben cinque Aziende provinciali in un unico soggetto regionale, ovvero Aterp Calabria». L’ex dg dell’azienda per l’edilizia residenziale sottolinea: «Abbiamo costruito la “nuova Azienda” con un impegno assai oneroso e con la generosità di tutti Voi; abbiamo sempre garantito la solidità economica e finanziaria, la puntuale e non scontata corresponsione degli stipendi ogni fine mese, la costruzione di una struttura agile e snella e senza mobilità “coatte” per il personale. Abbiamo interloquito sempre all’insegna delle buone pratiche con le associazioni degli inquilini e degli assegnatari. Abbiamo saputo contrastare – rileva Mascherpa – il fenomeno delle occupazioni abusive con strumenti efficaci come i Protocolli di legalità, arginare la morosità dilagante con azioni che, nel rispetto delle condizioni di ogni assegnatario, potessero far comprendere che il canone di locazione non è una vessazione ma un dovere civico. Abbiamo saputo garantire sempre la puntuale esecuzione degli interventi costruttivi derivanti da leggi nazionali o da programmazioni regionali e la messa in sicurezza del nostro patrimonio edilizio».
«IN QUESTA FASE ERA CONSIGLIABILE GARANTIRE CONTINUITA’» Ma nella lettera di Mascherpa c’è anche un fondo di amarezza. «Sono tempi drammatici. Il morbo pandemico ha sconvolto la nostra vita e reso tutto precario ed instabile. Mai come in simili frangenti sarebbe stato consigliabile rassicurare e tenere salda la barra, garantire continuità per affrontare con determinazione l’attuale difficilissima condizione; spiace che, a differenza di quanto accade nel resto del Paese, nella nostra regione, siano state preferite scelte che, mi auguro, non abbiano ricadute sulla quotidiana sicurezza di voi tutti e delle vostre famiglie. Confido – sostiene l’ex dg dell’Aterp – sulla vostra responsabilità e sono certo che saprete difendere i risultati, preziosi ed encomiabili, che tutti insieme abbiamo saputo costruire. Avevo un obiettivo da raggiungere: far comprendere che l’Azienda, nuova e regionale, era una sfida che doveva obbligare ciascuno di noi ad uscire fuori da piccole ed egoistiche rendite di posizione, dal burocratismo attraverso un progressivo sforzo di modernizzazione, che stiamo per portare a compimento, sottraendo alla discrezionalità dei singoli quei procedimenti amministrativi che potranno e dovranno essere governati con automatismi e terzietà, all’insegna – conclue Mascherpa – della trasparenza e della correttezza amministrativa». (c.ant.)
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