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Giocavano al videopoker nell'orario di lavoro: all'Asp e al "Pugliese-Ciaccio" 57 indagati – NOMI E VIDEO

Operazione “Cartellino Rosso” coordinata dalla Procura ed eseguita dalla Guardia di Finanza. Sono 15 le misure cautelari, due dirigenti nei guai. Coinvolto anche l’autista dell’Azienda ospedaliera

Pubblicato il: 23/04/2020 – 8:39
Giocavano al videopoker nell'orario di lavoro: all'Asp e al "Pugliese-Ciaccio" 57 indagati – NOMI E VIDEO

CATANZARO Dalle prime ore di questa mattina, circa 100 finanzieri del Comando Provinciale di Catanzaro, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare emessa dal Gip del Tribunale del capoluogo su richiesta della Procura e al termine di un’articola indagine svolta contro l’assenteismo nel pubblico impiego. L’attività investigativa, diretta dal Pm Domenico Assumma, con il coordinamento dell’aggiunto Giancarlo Novelli e dal Procuratore Nicola Gratteri, hanno riguardato le condotte illecite di numerosi dirigenti, impiegati e dipendenti delle strutture amministrative dell’Asp di Catanzaro e dell’ospedale “Pugliese-Ciaccio”. In totale sono 15 i soggetti sospesi dall’esercizio pubblico (da tre mesi a un anno) mentre nei confronti di 18 persone è stato disposto il sequestro beni per un valore complessivo di circa 20mila euro. In totale, i pubblici dipendenti assenteisti coinvolti nell’indagine, sono 57.
L’INDAGINE Le telecamere installate presso gli uffici amministrativi dei due presidi sanitari da parte dei finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria (Gruppo tutela Spesa Pubblica) hanno consentito di riscontrare oltre 2.100 episodi di assenteismo, di ingiustificato allontanamento dal luogo di lavoro e di falsa attestazione della presenza, per un totale di circa 1.800 ore di servizio non effettuate. Variegato e anche fantasioso il sistema illecito ideato per eludere gli obblighi di registrazione della presenza in servizio attraverso i badge. In molti casi, ad esempio, gli indagati si allontanavano dall’ufficio senza alcuna valida ragione lavorativa: fare la spesa, esigenze personali o addirittura per recarsi a giocare ai videopoker. In altri casi, invece, alcuni indagati (anche dirigenti) consegnavano il badge a colleghi o dipendenti compiacenti affinché lo utilizzassero al loro posto e per far rilevare, così, la falsa presenza dell’interessato. Il caso più emblematico riguarda un dipendente che, intento a strisciare il cartellino per conto di altri colleghi assenteisti, è arrivato a coprirsi aprendo un ombrello all’interno della struttura, per evitare di essere ripreso da eventuali telecamere di sorveglianza.
UN SISTEMA COLLETTIVO Nell’amministrazione dell’Azienda sanitaria provinciale e nell’Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro si era creato un «sistema collettivo, nel quale tutti si beano di un’imperante e generalizzata sensazione d’impunità proprio perché tutti complici, controllori e controllati”. Lo scrive il gip di Catanzaro Claudio Paris nei provvedimenti con cui ha disposto la misura interdittiva della sospensione dell’esercizio di un pubblico servizio, con durate variabili tra 3 mesi ed 1 anno, nei confronti di 15 dipendenti delle due aziende a conclusione dell’inchiesta della Procura denominata “Cartellino rosso”. Il gip ha così voluto stigmatizzare le condotte di chi avrebbe dovuto adoperarsi per reprimere il fenomeno con la conseguenza di consentire che l’assenteismo diventasse “sistema collettivo”. Tra le persone colpite da provvedimenti di sospensione ci sono dirigenti di lungo corso con un passato in politica, come Carlo Nisticò, e compare anche l’autista dell’Azienda ospedaliera. Nota a margine: oggi il commissario straordinario Giuseppe Zuccatelli ha dovuto rinunciare ai suoi servizi.
I NOMI:
NISTICÒ Carlo, 61 anni, di Catanzaro, Direttore responsabile della Struttura Complessa “Gestione Tecnico-Patrimoniale” dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro.
Anni 1 (uno) di sospensione;
SINOPOLI Francesco Salvatore, 63 anni, di Squillace (CZ), dipendente dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro.
Anni 1 (uno) di sospensione;
TOMARCHIO Rosario, 56 anni, di Soveria Mannelli (CZ), dipendente dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro.
Mesi 6 (sei) di sospensione;
MANGIACASALE Mario, 67 anni, di Catanzaro, dipendente dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro.
Mesi 6 (sei) di sospensione;
MAZZIOTTI Maurizio, 56 anni, di Catanzaro, dipendente dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro.
Mesi 6 (sei) di sospensione;
FOLINO GALLO Giuseppe, 50 anni, di Falerna (CZ), dipendente dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro.
Mesi 3 (tre) di sospensione;
ALOI Antonio, 47 anni, di Borgia (CZ), dipendente dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro.
Mesi 3 (tre) di sospensione;
FERRO Marcello, 57 anni, di Catanzaro, ora dipendente dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, al tempo dei fatti dipendente dell’Azienda Ospedaliera “PUGLIESE-CIACCIO” di Catanzaro. Anni 1 (uno) di sospensione;
RUGGIERO Alessandro, 58 anni, di Catanzaro, dipendente dell’Azienda Ospedaliera “PUGLIESE-CIACCIO”.
Mesi 6 (sei) di sospensione;
CIAMBRONE Giuseppe, 57 anni, di Catanzaro, dipendente dell’Azienda Ospedaliera “PUGLIESE-CIACCIO” di Catanzaro.
Mesi 6 (sei) di sospensione;
PALAIA Vitaliano, 59 anni, di Catanzaro, dipendente dell’Azienda Ospedaliera “PUGLIESE-CIACCIO” di Catanzaro.
Mesi 6 (sei) di sospensione;
CARUSO Enrico, 58 anni, di Catanzaro, dipendente dell’Azienda Ospedaliera “PUGLIESE-CIACCIO” di Catanzaro.
Mesi 6 (sei) di sospensione;
RACITI Giuseppe, 62 anni, di Catanzaro, dipendente dell’Azienda Ospedaliera “PUGLIESE-CIACCIO” di Catanzaro.
Mesi 6 (sei) di sospensione;
MANCUSO Vincenzo, 53 anni, di Catanzaro, dipendente dell’Azienda ospedaliera “PUGLIESE-CIACCIO” di Catanzaro.
Mesi 6 (sei) di sospensione;
COSTANTINO Giorgio, 63 anni, di Catanzaro, dipendente dell’Azienda ospedaliera “PUGLIESE-CIACCIO” di Catanzaro.
Mesi 3 (tre) di sospensione.

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