di Gaetano Megna
CROTONE La Camera di commercio di Crotone chiede ai Comuni beneficiari di destinare i fondi delle royalties del metano e dell’eolico alle imprese del territorio in crisi. Il presidente Alfio Pugliese inviata le amministrazioni comunali di Crotone, Cirò, Cirò Marina, Crucoli, Cutro, Isola Capo Rizzuto e Strongoli (comuni rivieraschi destinatari del beneficio) di seguire l’esempio di Melissa, che ha già destinato alle imprese in crisi quasi un milione di euro incassati con le royalties del metano e dell’eolico.
Complessivamente i Comuni rivieraschi, ogni anno, incassano intorno agli otto milioni di euro: 51% della cifra è destinata all’amministrazione della città capoluogo di provincia e il 49% agli altri sette Comuni rivieraschi. L’incasso varia ogni anno ed è legato alla quantità di metano che viene estratto. Mentre, per quanto riguarda l’eolico, la cifra varia da comune a comune ed è contemplata negli accordi che sono stati fatti, con le società beneficiarie, al momento della concessione. Pugliese lancia il grido d’allarme e chiede aiuto per le imprese del territorio in quanto «le misure poste in atto dal Governo, seppur rappresentino segnali di sostegno alle imprese, non sono in alcun modo adeguate a rispondere all’emergenza in atto». Secondo Pugliese «vi sono ritardi nell’erogazione dei 600 euro così come della cassa integrazione, nonché difficoltà e rallentamenti nell’erogazione della prevista liquidità da parte delle banche». Sempre secondo il presidente della Camera di commercio «la burocrazia non sta consentendo di reagire tempestivamente alla crisi, poiché molte attività rischiano la chiusura e, di conseguenza, ciò si tradurrebbe nella perdita di posti di lavoro». La situazione economica della provincia di Crotone è veramente drammatica. L’economia di questo territorio è completamente ferma e anche le aziende che navigavano con il vento in poppa prima del lockdowen boccheggiano e gli imprenditori, come sottolinea lo stesso presidente della Camera di commercio, «senza una boccata di ossigeno» rischiano di doversi rivolgere «a fonti illecite». «Il pericolo che la criminalità organizzata – conclude Pugliese – approfitti di tale crisi mettendo in giro denaro sporco e tassi usurai è palese e va contrastato fornendo agli imprenditori delle alternative valide e rapide». (redazione@corrierecal.it)
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