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Fratelli calabresi uccisi in Sardegna, chiesta la scarcerazione per Michele Marras

L’istanza è stata presentata dai legali dopo le dichiarazione del padre che lo scagiona. Secondo la tesi fornita da Joselito Marras nella sua confessione, l’uomo si sarebbe difeso da un’aggressione…

Pubblicato il: 23/04/2020 – 18:31
Fratelli calabresi uccisi in Sardegna, chiesta la scarcerazione per Michele Marras

CAGLIARI È stata depositata oggi dagli avvocati Patrizio Rovelli e Fabrizio Rubiu la richiesta di scarcerazione per Michael Marras, il 27enne arrestato insieme al padre, Joselito, 57 anni, per il duplice omicidio dei fratelli di origine calabrese Massimiliano e Davide Mirabello, di 35 e 40 anni, residenti nel sud della Sardegna. Usciti di casa domenica 9 febbraio, a Dolianova, senza fare più ritorno, i loro cadaveri erano stati poi ritrovati grazie alla confessione del più anziano degli indagati, che aveva anche scagionato il figlio sostenendo di aver agito da solo. L’istanza di scarcerazione era stata annunciata tre giorni fa in concomitanza con l’interrogatorio di Michael Marras, da lui stesso sollecitato.
Un confronto “da remoto” con gli inquirenti per fornire la sua versione dei fatti alla luce del padre – assistito dall’avvocata Maria Grazia Monni – che ha escluso qualsiasi partecipazione del giovane al delitto. Nei giorni scorsi sono stati anche ultimati gli accertamenti del Ris su tutti i reperti recuperati dai carabinieri del Nucleo investigativo nel corso delle indagini. Tra questi, il coltello che Stefano Mura, 42 anni, finito nel registro degli indagati per favoreggiamento, fece sparire dal luogo del duplice omicidio per affidarlo prima a un parente e soltanto un mese dopo consegnarlo ai carabinieri, danneggiato e bruciato.
Secondo la tesi fornita da Joselito Marras nella sua confessione, l’uomo si sarebbe difeso da un’aggressione da parte dei due fratelli, uno dei quali armato proprio con quel coltello, sparando un colpo di fucile contro Massimiliano e colpendo mortalmente con il calcio della stessa arma la testa Davide.

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