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Tutti contro Feltri. Dagli edicolanti parte il boicottaggio a "Libero"

Un pò in tutta la regione, come in tutto il Meridione, nelle rivendite sono spuntati avvisi simili. Una libraia di Montalto legittima la sua decisione: «Non tolleriamo più questo razzismo, ci manca…

Pubblicato il: 23/04/2020 – 15:59
Tutti contro Feltri. Dagli edicolanti parte il boicottaggio a "Libero"

COSENZA Nel Meridione è scoppiata una vera e propria rivolta contro Vittorio Feltri. Il direttore di Libero, ospite della trasmissione di Rete 4 “Fuori dal coro” condotta da Mario Giordano se n’è uscito con la sparata: «Credo che i meridionali, in molti casi, siano inferiori».
Oltre allo sdegno della politica nostrana, da Napoli in giù gli edicolanti hanno dichiarato guerra al quotidiano diretto dal giornalista bergamasco, boicottandone le vendite.
Molte le edicole in cui sono spuntati avvisi tipo «Qui non si vende più il quotidiano Libero», con giustificazioni simili. «Feltri manca di rispetto ai meridionali e noi qui non vendiamo più il suo giornale».
Comunicazioni simili sono spuntate un po’ ovunque in Campania, Puglia, Sicilia e Calabria. A Cosenza, a Montalto e Castrovillari, come a Filadelfia o in provincia di Reggio e Catanzaro.
La signora Tiziana Marchese, nella sua libreria di Montalto spiega la decisione di non mettere più in vendita Libero. «Con tutto il rispetto per la libertà di stampa e di opinione, mi pare che qui si tratti di un atteggiamento razzista proclamato da un personaggio pubblico molto influente. Sono una piccola libraia affiliata al gruppo Mondadori, con sede Milano, città aperta, accogliente e laboriosa, ma arricchita da tanti meridionali che hanno sempre collaborato a questa crescita. Tanti gli studenti universitari che studiano nelle varie Università, tante presenze meridionali che occupano posti di prestigio in Lombardia e contribuiscono alla crescita stessa. Da oggi informerò i miei clienti, gente del sud e non solo, che il giornale Libero non verrà più venduto da me, perché non è giusto arricchire gente che non ci porta rispetto».
«In questa edicola da oggi non è più in vendita il quotidiano Libero. Essendo meridionali inferiori, non siamo in grado di comprendere gli arguti articoli di questa testata giornalista indipendente. Ci voglia scusare il direttore Feltri”. È, ancora, la locandina comparsa in varie edicole della Calabria, tra le quali quella di Enzo Provenzano, a Filadelfia, nel vibonese. «Quel messaggio? È stato istintivo ma allo stesso tempo ragionato. Può sembrare un paradosso ma non lo è. Mi spiace solo per quei cronisti perbene che lavorano in questo giornale e finisco con l’essere identificati con lui» ha affermato l’edicolante commentando l’iniziativa presa dopo le dichiarazioni in tv di Feltri.
Intanto, il sindaco di Nicotera, altro comune del Vibonese, Giuseppe Marasco, definendo le dichiarazioni di Feltri «razziste, volgari, vergognose e inaccettabili», ha annunciato che il Comune querelerà il giornalista.
Insomma, questa volta a vestire i panni di Masaniello, sono gli edicolanti.

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