In queste difficili settimane di lockdown giunge l’appello di migliaia di corregionali costretti alla forzata lontananza da casa. Studenti, lavoratori soprattutto, oppure semplicemente persone che hanno raggiunto momentaneamente i propri consanguinei per svariati motivi, non ultimo magari l’assistenza dovuta a motivi sanitari a seguito di qualche intervento medico fuori regione. I viaggi della “speranza” sono purtroppo un elemento codificato nel nostro destino collettivo. Le immaginabili difficoltà non solo affettive bensì di natura economica determinata dalla momentanea perdita di lavoro di un congiunto – penso agli studenti-ovvero ai diretti interessato se lavoratori – determinano senz’altro un problema che non può lasciare indifferenti quanti, sia pure con le restrizioni del momento, abbiano l’opportunità di vivere nella propria dimora. L’auspicio che si possa trovare una soluzione in tempi ragionevoli, che garantendo naturalmente le necessarie misure di sicurezza di tutti, consenta un rientro nella nostra Regione appare necessario ed improcrastinabile. Di questo credo debbano farsi carico le istituzioni ed in particolare la Regione Calabria, che in accordo con le Regioni di provenienza potrebbe accordarsi per le necessarie misure di prevenzione e sicurezza. A scanso di equivoci mi sembra appena opportuno sottolineare che le necessarie misure di contenimento, da condividere e se il caso estendere, e la consapevolezza del drammatico problema che stiamo attraversando, non debbono assolutamente distoglierci dalla condivisone del disagio in qualsiasi modo si presenti, uniformando sempre e comunque la nostra azione ai criteri della ragione e della solidarietà.
*Coordinatore Sinistra Italiana
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