LAMEZIA TERME “Un passo aventi e due indietro”, è questo il commento della Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti sulla legge “Cura Italia”. Per Francesco Esposito segretario generale Fismu, il Parlamento «ha perso una occasione importante per dimostrare lungimiranza responsabilità e anche unità politica di fronte a questa tragedia che sta colpendo l’Italia. Così come, più in generale, preoccupa l’incertezza sull’utilizzo dei fondi per la sanità che l’Europa mette a disposizione».
Esposito elenca le criticità: troppi contratti precari, nessuna stabilizzazione per camici grigi e 118 (passaggio a dipendenza), nessuna indennità aggiuntiva di rischio adeguata, nessun intervento normativo per favorire una soluzione ai medici convenzionati del territorio senza copertura Inail, nessuna previsione di un fondo pubblico per la famiglie dei camici bianchi vittime del Covid, irrisolta la questione dei dispositivi di sicurezza e stesso discorso sul piano della prevenzione con i tamponi e la quarantena, in balia delle decisioni delle regioni. E niente scudo legale per i sanitari. «Già non siamo più eroi – conclude Esposito – siamo di nuovo quella categoria da sempre inascoltata prima dell’arrivo dell’epidemia. In questa situazione l’entrata alla fase 2 è sconfortante ed è preoccupante per la tenuta del SSN, per la sicurezza di medici, operatori e soprattutto per i cittadini».
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