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«Coronavirus, noi succubi delle inefficienze del Nord»

di Gerolamo Angotti*

Pubblicato il: 27/04/2020 – 17:12
«Coronavirus, noi succubi delle inefficienze del Nord»

Ho trovato scandaloso il decreto del governo di ieri che ha continuato a limitare gli spostamenti all’interno della provincia o regione di residenza.
Possiamo dire, infatti che ci sia una plateale differenza tra i numeri relativi alla Calabria ed, in particolare, alla provincia di Catanzaro (quest’ultima è a zero decessi e quasi allo zero contagi da sette giorni) rispetto alla sola provincia di Milano dove, solo ieri, si sono registrati oltre 450 contagi.
Quest’ultimo dato è, a dir poco, scandaloso dopo oltre 70 giorni di chiusura, e deve, quindi, giustamente essere punito ma, al contempo, sarebbe dovuto essere favorito chi ha ottenuto risultati oltremodo positivi e con sempre crescenti miglioramenti.
Credo, in tal senso, che il Governo regionale debba integrare, con specifiche direttive, le irragionevoli decisioni del governo. Certo ci vuole coraggio. Ma sicuramente meno coraggio di quanto hanno dimostrato alcuni Governi regionali addirittura del nord Italia, prossimi alle zone di maggior contagio, che hanno notevolmente allentato le misure imposte anche laddove, quindi, esse non apparivano, poi, del tutto irragionevoli.
Ovviamente, ci sarebbe molto da dire sulle limitazioni al commercio, anche ambulante, alla Pmi ed alla frequentazione dei luoghi di culto ma di questo ne hanno già parlato e scritto in molti.
Mi riferisco, in particolare, alla incredibile limitazione del singolo nucleo familiare (già chiuso in isolamento da due mesi e, quindi, privo di sintomi o di possibilità di estensione di contagio), di non potersi recare presso la seconda casa, senza avere alcun contatto con terzi, per trascorrere un fine settimana di solo svago oppure per effettuare dei piccoli e necessari lavoretti (taglio del prato ad esempio) che sono indispensabili per la cura e la manutenzione della proprietà privata soprattutto in questa stagione, con rischio di danni in caso di mancati tempestivi interventi.
Del resto, non si comprende il motivo di tanta attenzione dedicata, sia nel precedente decreto che nel nuovo, all’attività fisica per la quale, invece è stata concessa ampia libertà. Non pare, infatti, che fra il diritto al godimento della proprietà privata e, ancor di più, alla sua tutela che è una necessità e che riguarda l’intera popolazione, indipendentemente dall’età, possa anche solo minimamente essere paragonato alla necessità di attività fisica che, oltre a riguardare solo una fetta di popolazione, è, comunque, facilmente sostituibile da attività svolta in casa o, comunque, come previsto nel precedente decreto entro i 200 metri da casa.
La questione, dunque apparentemente banale, è invece di grande rilevanza perché attiene alle libertà fondamentali ed è anche politica perché dobbiamo riconoscere meriti a chi ha mostrato abnegazione. Abbiamo dimostrato di avere osservato un comportamento responsabile e, di certo, lo manterremo in futuro, anche se, in una regione priva o quasi di contagiati, è, comunque, molto improbabile che aumentino i numeri.
Ed invece ed ancora una volta, siamo succubi del Nord e delle loro gravissime responsabilità ed inefficienze.
Vi di informare la opinione pubblica della possibilità quantomeno di ridurre gli effetti devastanti di questo decreto e sperare che il governo regionale faccia qualcosa.

*avvocato

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