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20.20 | Savino: «Dal governo poca chiarezza, si rispetti il bisogno spirituale»

Il Vescovo di Cassano allo Ionio nel corso del talk show andato in onda sull’Altro Corriere Tv: «Perché molto spesso la sanità privata è concentrata nelle mani di pochi?»

Pubblicato il: 28/04/2020 – 8:53
20.20 | Savino: «Dal governo poca chiarezza, si rispetti il bisogno spirituale»

LAMEZIA TERME «Mi permetto, con molta umiltà, di sottolineare come la comunicazione del presidente del consiglio non sia stata molto chiara e a proposito delle messe e delle funzioni religiose mi risulta che tra la CEI e il governo ci sia stata una lunga interlocuzione e quindi ci aspettavamo maggiore attenzione». Ha parlato così il vescovo della diocesi di Cassano allo Ionio, mons. Francesco Savino, ospite di “20.20”, il talk de L’altro Corriere Tv in onda ieri sera sul canale 211, ed intervenuto in merito al recente scontro tra la CEI e il governo per le misure previste dal prossimo 4 maggio per il contenimento del contagio da coronavirus. «Al di là del protocollo e la tutela della salute che è prioritario – ha detto ancora mons. Savino – va osservato che noi non abbiamo mai chiuso le Chiese in queste settimane e abbiamo celebrato funzioni religiose ovviamente senza la presenza fisica dei fedeli. Ma ora credo sia arrivato il momento di celebrare la santa messa alla presenza dei fedeli laici, con le dovute attenzioni come mascherine e guanti ovviamente». «Ecco, questa era un’apertura che mi sarei aspettato – dice – e che invece non c’è stata dal governo. Mi auguro, dopo la presa di posizione della Cei, che il governo prenda una decisione di buon senso, la mediazione tra il diritto di culto della Chiesa Cattolica e il diritto alla salute».
I FUNERALI Per il vescovo, poi, è particolarmente significativo quanto previsto per i funerali: «Quando di parla di funerale, cosa intendiamo? Solo il rito funebre? O il rito esequiale con la celebrazione eucaristica? Quest’ultima, infatti, nella conclusione prevede la benedizione della Salma e bene, questo non è stato precisato. E’ stato detto, ad esempio, che bisogna celebrarlo fuori, e se piove? E se 15 persone vanno bene per il funerale, perché non vanno bene per la Messa? Per questo, nel rispetto della laicità dalla politica, ho chiesto come Chiesa di maggiore rispetto ed autonomia nel mio diritto di culto».
BISOGNI NECESSARI E SUPERFLUI «Con il tutto il rispetto per le teorie filosofiche di Feuerbach, l’uomo non è soltanto pancia. Noi dobbiamo ritrovare una concezione olistica e globale della persona. Dobbiamo trovare forse l’umanesimo integrale di Jacques Maritain o come quanto affermato da Papa Francesco quando ha parlato di “ecologia integrale” dove i diritti sociali e quelli dell’ambiente non devono confliggere. Il problema grosso è che sull’altare del profitto abbiamo sacrificato anche i bisogni essenziali della persona. Quali sono i bisogni? e che rapporto c’è fra quelli necessari e quelli superflui? Mi permetto di dire che nella mia vita c’è un bisogno ed è quello spirituale e in questo voglio essere rispettato».
LA SANITA’ Infine, il vescovo di Cassano allo Ionio non risparmia dure critiche anche al sistema sanitario: «Il concetto di aziendalizzazione applicato alla gestione sanitaria ha generato i danni che tutti stiamo vedendo. Dobbiamo riconoscere che quello della Lombardia, dell’Emilia Romagna e quello del Veneto è un modello sanitario che finora ha funzionato. Ma era comunque un modello eccessivamente ospedaliero e non territoriale e questo deve farci pensare molto». «Va rivisto e ripensato – dice ancora – ripartendo dalla centralità del paziente. Anche quando apriamo al privato, dobbiamo cercare di capire qual è il rapporto con la sanità pubblica. Vogliamo smetterla con la risposta organica a certe lobby? Anche io posso essere d’accordo con il concetto “meno Stato, più società” ma quando la società si organizza, vogliamo fissare dei criteri di giustizia sanitaria? Perché molto spesso la sanità privata è concentrata nelle mani di pochi? Ecco, io pongo questa domanda».

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