di Roberto De Santo
COSENZA Ancora una volta i medici e i sanitari regalano il volto più sincero ed umano da quando è scoppiata l’emergenza Covid-19 anche in Calabria. Non solo garantendo i servizi essenziali di cura e terapia negli ospedali della nostra regione, ma andando incontro alle esigenze dei pazienti. E l’iniziativa portata avanti nel reparto di Chirurgia generale “Falcone” dell’ospedale “Annunziata” di Cosenza è, in questo senso, emblematica. Così avviene che dopo l’emanazione ad inizio marzo del Decreto del presidente del consiglio dei ministri, Giuseppe Conte – che limita diverse attività delle persone per ridurre il rischio contagio da Coronavirus – nel reparto diretto dal professor Bruno Nardo si decide di offrire un servizio ai familiari dei pazienti ricoverati. Unico per modalità e per sensibilità: la possibilità di entrare in contatto diretto quotidiano con il paziente e ottenere informazioni sanitarie e personali dall’equipe del professore.
Un’iniziativa rivolta, fanno sapere dalla struttura sanitaria cosentina, a quei pazienti che pur non avendo avuto alcun contatto con il Coronavirus subiscono gli effetti delle prescrizioni legate alla prevenzione della diffusione del virus che impediscono a familiari ed amici di avere notizie ma soprattutto di vedere i propri congiunti ricoverati nel reparto di Chirurgia generale. Momenti difficili che diventano ancor più duri se poi il paziente è anziano e deve essere sottoposto ad un delicato intervento chirurgico non rinviabile come un tumore maligno.
Da qui la decisione del professor Nardo di avviare questo servizio per sopperire – in qualche modo – alla mancanza di un “contatto” tra medici e familiari dei pazienti ricoverati nel reparto di Chirurgia Generale. «Per quanto sia a nostra conoscenza – spiega Nardo promulgatore della iniziativa – è la prima volta che un tale servizio, viene utilizzato in un reparto di chirurgia dove si operano casi clinici molto complessi e spesso in pazienti anziani. Sempre garantendo la privacy dei pazienti e dei familiari si fanno videochiamate con i medici che hanno in cura i loro congiunti».
«Oltre a dare notizie cliniche sul decorso postoperatorio – racconta ancora il professore che dirige il reparto di chirurgia complessa dell’Annunziata – che a volte può richiedere di prendere decisioni urgenti e delicate per la salvaguardia della salute dei pazienti, si consente alle persone più anziane e fragili, che spesso non sono abituati ad usare uno smartphone, di ricevere, attraverso il telefono dei chirurghi, un bacio, un saluto o un sorriso da parte di volto amico». Un servizio che ha permesso di mantenere i contatti tra familiari e pazienti che hanno subito in queste settimane delicati e complessi interventi per tumori dello stomaco, del colon, del fegato e del pancreas dall’equipe del professore.
«La videochiamata con WhatsApp oltre ad essere facile e sicura – tiene a motivare Nardo – in questo particolare periodo Covid facilita la comunicazione, migliora la qualità delle informazioni sullo stato di salute dei pazienti operati, migliora la percezione della sicurezza e della assistenza che viene data nei reparti di degenza e riduce lo stress e la tensione, dovuta al distacco forzato, che è comprensibilmente molto alta». Un’iniziativa annuncia infine il professore che avrà un seguito come modello di sperimentazione di gestione dei pazienti in una struttura sanitaria. «Questa esperienza professionale, di alto valore umano – dice a questo proposito il professore – verrà presto pubblicata in una prestigiosa rivista scientifica internazionale». A questo lavoro parteciperanno anche i dottori Gaetano Stabile, Marco Doni e Ignazio Vulcano chirurghi che fanno parte dell’equipe del professor Nardo. «Insomma si può continuare ad offrire un servizio di buona sanità – conclude – anche in questo difficile periodo di emergenza Covid e portare alto il nome del nostro servizio sanitario regionale». (r.desanto@corrierecal.it)
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