«L’utilizzo diffuso di misure di precauzione (mascherine, igiene delle mani, distanziamento sociale), il rafforzamento delle attività di tracciamento del contatto e l’ulteriore aumento di consapevolezza dei rischi epidemici nella popolazione potrebbero congiuntamente ridurre in modo sufficiente i rischi di trasmissione del coronavirus». E’ quanto afferma la relazione tecnica che gli esperti hanno consegnato a Conte per la (contestata) “Fase2”. La simulazione tiene conto degli incroci con le fasce d’età e con la percentuale di protezione che comporta l’uso dei dispositivi di protezione personale nonché della soglia di contatti. «Nel caso l’uso dei dispositivi di protezione riducesse la trasmissibilità del 15%, spiegano, gli scenari di riapertura dei settori commerciali alla comunità potrebbe permettere un contenimento sotto la soglia epidemica solo riuscendo a limitare la trasmissione in comunità negli over 60 anni. Se invece riducessero la trasmissibilità del 25%, gli scenari di riapertura del settore commerciale e di quello della ristorazione alla comunità potrebbe permettere un contenimento solo riuscendo a limitare la trasmissione in comunità negli over 65 anni.
LA SPERIMENTAZIONE Ma non è tutto. Già perché nel documento dell’ISS c’è anche la possibilità di una “sperimentazione” delle misure di riapertura della fase 2 «per un arco di tempo di almeno 14 giorni, accompagnata al monitoraggio dell’impatto del rilascio del lockdown sulla trasmissibilità del SarsCov2». Nel documento si sottolinea che «è evidente che lo spazio di manovra sulle riaperture non è molto, e si suggerisce di adottare un approccio a passi progressivi. Le stime che emergono dal modello, si precisa nel documento «richiedono comunque un approccio di massima cautela per verificare suo campo il reale impatto». «In particolare – si legge – gli scenari compatibili con il mantenere R0 (l’indice di contagio ndr) sotto la soglia 1 sono quelli che considerano la riapertura dei settori Ateco legati a edilizia, manifattura e commercio, e assumendo una efficacia della protezione delle prime vie respiratoria nel ridurre la trasmissione del Covid-19 del 25%». Tra i suggerimenti della relazione tecnica, anche quello di «considerare magari una riapertura parziale delle attività lavorative, ad esempio al 50%».
VIDEOCONFERENZA GOVERNO-REGIONI Domani alle 12 si terrà una videoconferenza di raccordo sulla Fase 2 tra il Governo e i Presidenti di Regione, coordinata dalla sede della Protezione civile dal ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia. Parteciperanno anche il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, e il Commissario all’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri. All’ordine del giorno: la norma sugli aiuti di Stato e regionali a sostegno dell’economia; la costituzione di una nuova task force di volontari coordinata dalla Protezione civile; un aggiornamento su dispositivi di protezione individuale e dei materiali sanitari acquistati e distribuiti dallo Stato; l’armonizzazione delle ordinanze regionali all’interno delle linee guida nazionali indicati nel Dpcm che entrerà in vigore il prossimo 4 maggio.
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