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Cosenza, il consiglio discute del Coronavirus ma sui revisori si rinvia

Sono 1111 i buoni spesa distribuiti dal comune. L’assessore al Welfare: «Valuteremo se estendere la misura anche a chi percepisce il reddito di cittadinanza». E la minoranza chiede che l’assise dis…

Pubblicato il: 28/04/2020 – 16:57
Cosenza, il consiglio discute del Coronavirus ma sui revisori si rinvia

di Michele Presta
COSENZA
Per conoscere il nome del prossimo presidente del collegio dei revisori dei conti ci vorrà ancora un po’ di tempo. I rumors circa un possibile slittamento della votazione che si sono rincorsi per qualche giorno, da quando si è convocata l’ultima riunione dei capigruppo, sono stati confermati. Nessun accordo dunque sulla figura di Antonio Daffinà (bocciato alla prima votazione) ed in soccorso del sindaco Occhiuto arrivano anche le disposizione del “Cura Italia”. Il provvedimento d’urgenza firmato dal premier Conte, infatti, ha permesso alla triade di revisori in servizio a Palazzo dei Bruzi di rimanere in carica fino al prossimo 15 maggio. Decisione rimandata, all’unanimità, e almeno altre due settimane per fare in modo che la maggioranza si compatti su di un nome al quale conferire l’incarico.
SULLA PANDEMIA Consiglieri di nuovo in aula, altri in video conferenza, per discutere della gestione comunale circa l’emergenza sanitaria con la quale la città si è confrontata nell’ultimo mese. Una discussione blanda, nessun acuto o squillo di tromba. Cadenzata dalle letture piene zeppe di buone intenzioni da parte di qualche consigliere collegato in video conferenza, il cui eco è arrivato in modo striminzito ai cosentini collegati per seguire i lavori e i numeri dati dall’assessore al welfare Alessandra De Rosa. Questi ultimi rendono bene l’idea di quanto siano state incisive le misure disposte dall’amministrazione comunale con il protocollo “#Insieme Andrà tutto bene”. Alle polemiche sollevate dal consigliere Sergio Del Giudice, circa l’inopportunità di affidare ad una ditta esterna la produzione dei voucher da consegnare ai bisognosi della città, il neo assessore al welfare specifica: «I ticket che abbiamo prodotto non sono falsificabili perché sono filigranati e questo per noi è una garanzia importante – ha spiegato Alessandra De Rosa -. Abbiamo avuto l’opportunità di avere uno sconto non indifferente dalla società che ci ha fornito il servizio, infatti, su 368mila euro di buoni richiesti in virtù della convenzione stipulata, abbiamo ottenuto buoni per il valore di 420mila euro». Ci sono ancora più di 70mila euro da mettere a disposizione dei cosentini, mentre per gli altri che ancora sono in attesa le motivazioni sono da ricercare tutte nell’istruttoria che valida la consegna del buono a casa tramite gli agenti della polizia municipale. «Abbiamo consegnato 1111 buoni, ma è vero che le richieste sono state di più – continua Alessandra De Rosa – tra questi però ci sono i cosentini che hanno fatto richieste più volte. Ma ci sono anche quelli che hanno inoltrato richiesta pur non avendone i requisiti. Stanno lavorando equipe di assistenti sociali, impiegati comunali e volontari incessantemente. Più di 100 persone coinvolte in oltre 300 ore di volontariato». Intanto tra le 2666 domande di richiesta di “buono spesa” fatte arrivare al comune di Cosenza ce ne sono anche 640 di persone che già percepiscono il “reddito di cittadinanzza”. «Stiamo valutando – conclude l’assessore – se estendere la misura anche a queste persone che inizialmente non erano previste. Potremo derogare alla norma a favore di chi beneficia soltanto dei 400 euro».
ACCUSE AL MITTENTE Vietato svalutare quanto di buono è stato fatto fin qui. Occhiuto ha le idee chiare e ripercorre quanto fatto fin dall’inizio dell’emergenza dal Comune ripartendo dall’ordinanza sindacale grazie alla quale sono stati aumentati i posti letto all’interno dell’Annunziata, disponendo lo spostamento del reparto di ematologia. «Sono stato l’unico sindaco a fare questo tipo di ordinanza – dice Occhiuto -. Nonostante non sia stato un sindaco sceriffo siamo stati quella con meno contagi». Scelte che per il sindaco hanno permesso alla città di ottenere la valutazione positiva dell’agenzia Ernest and Young. «Abbiamo disposto la chiusura dei centri per anziani prima ancora che si verificassero i casi delle Rsa. Al presidente Jole Santelli abbiamo fatto arrivare le nostre idee per far ripartire in sicurezza il commercio in città. Serviranno incentivi è chiaro ma non possiamo pensare che con i sussidi che può erogare il Comune di Cosenza si eviti il fallimento di attività commerciali. Deve intervenire il governo in questo settore».
NESSUNA DECISIONE, SI RITORNA IN CONSIGLIO A volere che l’argomento venisse trattato in consiglio comunale è stato Giuseppe d’Ippolito. Il capogruppo di Fratelli d’Italia ha più volte lamentato come da parte dell’amministrazione in queste settimane non sia arrivata nessuna risposta alle interpellanze fatte. «Avevamo chiesto iniziative mirate per i disabili già un mese fa – dice d’Ippolito – ma la decisione di aprire i parchi alla fruibilità dei cosentini con bambini e disabili in famiglia è arrivata a pochi giorni di una riapertura parziale. Sono state prese delle scelte, senza coinvolgere il consiglio, non sapremo mai se siano state rappresentative della volontà popolare. Mi auguro che ci si possa impegnare per fare una variazione di bilancio per permettere a chi ne ha bisogno di ricevere aiuti finché sarà necessario». Critico, ma con toni meno accesi anche Carmelo Salerno. Anche il consigliere forzista rimprovera al sindaco il poco coinvolgimento nelle scelte fatte fin qui dall’amministrazione e se da un lato esalta l’operato del presidente Jole Santelli, dall’altro ad Occhiuto chiede di reperire nuove risorse: «Troviamo un modo, nonostante il dissesto. Sono certo che nessuna Corte dei Conti ce lo contesterà» ha detto in aula. Aiuti concreti alle famiglie, attenzione agli studenti, oculatezza nell’avvio di nuovi cantieri. Tutto questo chiede la minoranza auspicando che si possano presto utilizzare le risorse rimaste dal primo trasferimento di fondi statali da parte dello Stato. «Va aperta una interlocuzione formale con la Regione per la ripresa dei cantieri che sbloccherebbero strozzature nella circolazione e darebbero una boccata di ossigeno all’economia cittadina. Non è certo inutile ripetersi che l’emergenza sanitaria esplosa ha ribadito la necessitò non più rinviabile di una nuova infrastruttura sanitaria, efficiente e tecnologicamente avanzata. Il Sindaco acceleri l’interlocuzione con la Regione per la realizzazione del nuovo ospedale, prima che i soldi vadano persi» ha detto il consigliere di Italia Viva, Bianca Rende, che ha poi nel suo intervento chiesto che arrivino chiarimenti circa lo stato effettivo dei lavori della fibra fatti in questi mesi nel centro città. Richieste concrete sono state avanzate dal neo-consigliere Massimiliano Battaglia. «Potremmo pensare di chiudere i sueprmarket di domenica e sabato, per permettere alla città di evitare assembramenti di sabato e domenica e incentivo a fare spesa nei piccoli commercianti rionali, favorendo chi è alla canna del gas». Per il camice bianco dell’Annunziata, subentrato ad Alessandra De Rosa, il comune dovrà dotarsi di strumenti di controllo restrittivi nel momento in cui si apriranno anche i confini regionali. «Non ho paura che questa amministrazione non sia in grado di programmare – ha dichiarato Vincenzo Granata – il problema è cosa programmare. Nessuno di noi vuole sottrarre risorse destinate alle famiglie in difficoltà, ma non possiamo neanche non valutare i problemi che sono alla base della quotidianità dell’ente. E mi riferisco in modo specifico a quanto succederà con i rifiuti a partire dalle prossime settimane tenendo conto delle ultime decisioni assunte da governo regionale».
PIAZZA BILOTTI Il consiglio tornerà a riunirsi a breve. Il covi-19 sarà nuovamente all’ordine del giorno così come l’inchiesta della Dda di Catanzaro circa la presunta staticità di Piazza Bilotti. La richiesta è stata avanzata dalla minoranza che non vuole sottrarsi al dibattito politico in aula. Dalla maggioranza, invece, il pieno sostegno al primo cittadino che ha già dato mandato ai suoi legali di chiedere il dissequestro dell’intera area. (m.presta@corrierecal.it)
 
 
 

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