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Covid, Anastasi: «Serve un piano strategico per i professionisti della Cultura»

Il consigliere regionale di IriC: «Bisogna preservare l’intero comparto e contribuire solidamente alla rinascita culturale della nostra Calabria»

Pubblicato il: 28/04/2020 – 10:51
Covid, Anastasi: «Serve un piano strategico per i professionisti della Cultura»

REGGIO CALABRIA «L’istituzione di un tavolo tecnico a sostegno dei professionisti della cultura, dell’arte e dello spettacolo». E’ la proposta del consigliere regionale di “Io resto in Calabria”, Marcello Anastasi che spiega: «E’ urgente un Piano strategico di lunga durata con un Tavolo tecnico permanente di concertazione a fondamento del tanto auspicato sistema teatrale regionale indicato nella legge regionale N.19, quale mezzo di rigenerazione economico-sociale. Con l’obiettivo – aggiunge Anastasi- di preservare l’intero comparto e contribuire solidamente alla rinascita culturale della nostra Calabria». «Si tratta di un settore ritenuto strategico dallo stesso Governo regionale per il rilancio anche dell’economia e del turismo ma è necessario – aggiunge-  rivedere al più presto molte cose, discutendo apertamente con gli operatori del settore, le Aziende dello spettacolo, le associazioni, che già da tempo chiedono un tavolo tecnico con Jole Sante e Spirlì senza, sino ad oggi, aver potuto vedere soddisfatta la loro richiesta». «In particolare – rileva Anastasi -, per i Grandi Eventi, il principale timore è che potrebbero principalmente svolgersi nei centri urbani più importanti della Regione, ad esclusione di altri ritenuti periferici e privi di infrastrutture idonee ad accogliere iniziative di un certo livello. L’arte e la cultura non possono essere intesi solo elementi di coesione sociale ed inclusivi, ma anche fattori di crescita culturale ed esperienze attuative di una politica che intenda puntare sul turismo culturale e sull’occupazione. Uno strumento di prevenzione sociale contro la dispersione delle risorse umane e l’isolamento, soprattutto nei centri urbani periferici, dove è più forte il rischio di devianza e dove permangono potenziali condizioni d’incremento del fenomeno dell’illegalità». Per il consigliere regionale, «la cultura e lo spettacolo devono essere visti come mezzi per lo sviluppo di ammodernamento e avanzamento culturale equo tra i vari territori regionali, unendo e facendo avanzare le realtà più deboli e più bisognose. Proprio per questo – spiega Anastasi -, nell’ultima seduta di Consiglio regionale dedicata all’approvazione del Bilancio, ho posto all’attenzione la necessità di creare un fondo integrativo di solidarietà che tuteli i relativi professionisti esclusi dagli ammortizzatori sociali sia dalla Regione Calabria che dal Governo nazionale e ciò al fine di per compensare le perdite causate dal coronavirus. Un sostegno straordinario per il 2020 con la concessione di contributi a fondo perduto per il terzo settore culturale a favore delle organizzazioni che presentino requisiti minimi di continuità, esperienze e radicamento sul territorio». «Al tempo stesso – aggiunge Marcello Anastasi -, va velocizzata la pubblicazione delle graduatorie dei progetti culturali a valere sugli avvisi del 2019, predisponendo al più presto la chiusura delle istruttorie di rendicontazione di quelli già svolti per poter effettuare il pagamento di tutti i saldi. Vanno definite proroghe e rimodulazioni sui progetti in atto, in linea con quanto sta attuando il Mibact e vanno adeguati il DEF ed i criteri dei bandi secondo i principi di maggiore equità e sobrietà, nonché procedure più snelle delle domande, tempi più rapidi di valutazione, d’assegnazione degli anticipi e di rendicontazione. Ancora, bisogna rafforzare e riorganizzare gli uffici preposti, distribuendo equamente l’assegnazione economica per ogni tipologia di evento e non solo per quelli storicizzabili, dando maggiore spazio a idee innovative sostenibili in emergenza sanitaria e incentrate su formazione e didattica teatrale». «Infine – conclude il consigliere regionale -, vanno definiti gli interventi e la spesa per il triennio che, a causa delle incertezze del momento, non possono essere limitati al 2020».

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