di Alessia Truzzolillo
LAMEZIA TERME Sei anni e otto mesi di reclusione ha chiesto, nel corso della requisitoria, la pubblica accusa nei confronti di Giuseppe Paladino, ex vicepresidente del consiglio comunale di Lamezia Terme, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa perché pur essendone estraneo avrebbe dato un «concreto, specifico consapevole e volontario contributo» di natura materiale e morale alla cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri. Secondo quanto ricostruito dalle indagini del procedimento Crisalide, istruito dalla Dda di Catanzaro, Paladino nel corso delle elezioni amministrative del maggio 2015 a Lamezia Terme avrebbe ricevuto appoggio elettorale dalla consorteria mettendosi, in cambio, a disposizione di quest’ultima come politico di riferimento.
Paladino è accusato di concorso esterno in concorso con suo padre Giovanni Paladino e con l’ex consigliere comunale Pasqualino Ruberto, assolti, il 15 maggio scorso, nel corso del processo con rito abbreviato del quale si attendono ancora le motivazioni.
Il pm Andrea Buzzelli ha inoltre chiesto l’assoluzione per Giuseppe Paladino riguardo all’accusa di avere violato il testo unico delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle amministrazioni comunali, per avere imposto, in concorso con altre persone, il voto in suo favore con violenza fisica e psicologica. Il processo Crisalide contempla, inoltre, i reati di associazione mafiosa, estorsione, spaccio di sostanze stupefacenti, intimidazione. Il pm nel corso della requisitoria ha chiesto inoltre la condanna di Vincenzo Strangis a 3 anni e 7500 euro di multa; Alex Morelli, 2 anni, 6 mesi e 6000 euro di multa; Antonio Torcasio, 3 anni e 7.500 euro di multa; Piero De Sarro, 13 anni; Alfonso Calfa, 2 anni, 6 mesi, 6000 euro di multa; De Biase Francesca Antonia, 3 anni; Giuseppe Costanzo, 13 anni; Flavio Bevilacqua, 13 anni; Danilo Fiumara, 14 anni.
Assoluzione chiesta per Ivan Di Cello.
Parti civili in questo processo sono il Comune di Lamezia Terme, rappresentato dall’avvocato Caterina Restuccia, il Consiglio dei ministri, rappresentato dall’Avvocatura dello Stato, l’Associazione antiracket lametina, la comunità Progetto Sud e il privato Luigi Angotti, rappresentati dall’avvocato Carlo Carere, Francesco Butera, Pasquale Butera e Antonio Crapella, appartenenti all’associazione Antiracket, rappresentati dall’avvocato Santino Piccoli.
Dal prossimo 5 maggio avranno inizio le discussioni delle difese che dovrebbero concludersi entro giorno 8 maggio, udienza nel corso della quale è prevista la sentenza. (a.truzzolillo@corrierecal.it)
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