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«Snellire e semplificare la disciplina in materia di appalti»

di R. Rolli* e D.Sammarro**

Pubblicato il: 28/04/2020 – 10:09
«Snellire e semplificare la disciplina in materia di appalti»

Di recente molti sono gli interventi di esponenti di istituzioni ed addetti ai lavori che hanno auspicato una maggiore presa di coscienza della natura dell’emergenza in atto. La fase attuale è una fase connotata da incertezza e destinata a produrre effetti sul lungo periodo.  Il settore delle pubbliche amministrazioni ha l’obbligo di dare risposte rapide in termini di capacità di ripresa e di perseguimento efficiente dei fini collettivi.  Nel settore più “caldo”, quello degli appalti pubblici, si segnala una regolamentazione eccessivamente pervasiva che si confonde con la sovrapposizione di un variegato numero di controlli, con l’effetto che gli amministratori risultano spesso inibiti e talvolta refrattari ad assumere decisioni che presuppongono responsabilità. La scienza giuridica, sul punto, ha il dovere di esporsi di modo significativo, contrariamente al silenzio riservato dalla stessa sul tema negli ultimi mesi. La cultura giuridica ha il compito di  avallare azioni orientate ad una risalita nel breve periodo. Essa dovrebbe poi offrire metodi di condotta per una “ buona governance.” Certamente occorre, in materia ,una armonizzazione del sistema interno con quello sovranazionale. Egualmente l’Italia può proporre la sospensione di alcuni obblighi come quelli inerenti i ricorsi degli operatori esclusi dagli appalti.  Appare necessario sospendere in questa fase alcune regole sugli appalti. A mero titolo esemplificativo, si potrebbe pensare per ciò che riguarda gli appalti al di sotto della soglia di valore stabilita , la previsione dell’applicazione di procedure negoziate anche senza bando.  Le amministrazioni dovrebbero favorire, poi, le imprese medie e piccole che accusano maggiormente gli effetti della crisi. Sarebbe egualmente auspicabile intervenire sui controlli.  A dire il vero, la Costituzione attribuisce alla Corte dei Conti il compito di vegliare corretto uso pubblico del denaro. I controlli preventivi potrebbero essere concentrati in un arco temporale ristretto. Un esito positivo di tali controlli potrebbe, perché no, precludere l’impugnazione del provvedimento viziato dinnanzi al Giudice Amministrativo. Parimenti sarebbe auspicabile rinforzare i controlli successivi chiamando in causa l’ANAC. Con riferimento alla giurisdizione, poi, in una situazione non ordinaria come quella odierna, non pare irragionevole stabilire un sistema di tutela giurisdizionale che si limiti a valutare l’esistenza di un danno da risarcire immediatamente, a prescindere dalla caducazione dell’atto. Gli interventi auspicati rivestirebbero, in parte natura sostanziale, attuando deroghe alle norme ed in parte procedurali, con l’intenzione in questo caso di perseguire esigenze di snellimento e accelerazione dei tempi funzionali a fronteggiare l’emergenza attuale rispetto alle tempistiche proprie delle procedure ordinarie. Sotto il punto di vista della fase della esecuzione, non sarebbe peregrino immaginare di prevedere una serie di misure che possano immettere liquidità nel sistema delle imprese operanti sui cantieri e consentire cosi loro di procedere ai pagamenti degli stipendi dei lavoratori  e dei fornitori. Ma bisogna intervenire, ed anche presto.

*ordinario abilitato di diritto amministrativo Unical
** 
avvocato specializzato in appalti

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