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Turismo, stop ai fondi per i Comuni

La giunta regionale blocca le procedure per finanziare i piccoli eventi pensati dagli enti locali. Che si stavano organizzando per intrattenimenti compatibili con l’emergenza Coronavirus. Primi mug…

Pubblicato il: 28/04/2020 – 11:07
Turismo, stop ai fondi per i Comuni

CATANZARO I primi mugugni arrivano dai Comuni. Specie da quelli che stavano ragionando su un’offerta turistica che fosse adeguata ai nuovi standard di sicurezza dettati dall’agenda sanitaria. E su quell’offerta puntavano per dare la possibilità ai propri cittadini e ai turisti (per la maggior parte “regionalisti”) di godere qualche momento di svago.
LA LEGGE 13 Lo strumento è la legge 13 del 1985, “Organizzazione e sviluppo del turismo in Calabria in attuazione della legge 217 del 17 maggio 1983”. In realtà, di questa legge rimane soltanto un articolo, il numero 65, che si disciplina un lungo elenco di «attività promozionali» utili «a definire l’immagine unica dell’offerta turistica calabrese nel suo complesso». La dotazione finanziaria della legge è fissata a 2 milioni di euro per il 2020 e salirà a 2,35 milioni per il 2021 e il 2022. Copre una serie di attività tra le quali si annoverano anche quelle «di accoglienza e di tutela del turista, nonché le iniziative locali di intrattenimento e di attrazione o di valorizzazione dei patrimoni naturalistici, storici, culturali, tradizionali e folcloristici».
Ogni anno, la Regione sostiene piccoli e medi eventi dei Comuni con contributi che li aiutano a offrire occasioni di svago.
DALLA SAGRA AI DRIVE IN Con la pandemia in corso, molti enti locali stavano pensando di riorganizzarsi. E “riconvertire” (il termine andrà applicato anche agli eventi) le classiche sagre, esemplificazione dell’assembramento, in qualcosa di diverso e compatibile con le norme di distanziamento fisico che ci accompagneranno – prevedibilmente – ancora a lungo. Alcuni avevano pensato, ad esempio, a trovare spazi per realizzare cinema all’aperto. Qualche serata al drive-in (è una delle idee) per affrontare un’estate all’insegna del Coronavirus.
STOP DELLA REGIONE Un intervento della Regione – porta la firma della presidente Jole Santelli – può bloccare il lavoro di riorganizzazione. L’atto (gli assessori erano tutti presenti, tranne Sandra Savaglio) revoca due delibere di giunta regionale che riguardano l’approvazione dei criteri e delle modalità per concessione di contributi a enti pubblici territoriali e organismi vari di cui all’articolo 65 della Legge regionale 13/85.
L’attività di promozione turistica è una delega che Santelli ha deciso di tenere per sé. Il suo primo atto è un’entrata a gamba tesa sui criteri di ripartizione dei fondi. La giunta, infatti, decide di dare un nuovo indirizzo programmatico alla distribuzione dei contributi. E lo motiva, anche, con la necessità di evitare manifestazioni che comportano la formazione di assembramenti.
MALUMORI Una delibera contro le sagre che arriva proprio mentre i Comuni si stavano organizzando per cercare forme di intrattenimento compatibili con il Coronavirus. Cambia tutto, insomma. E si frena il percorso, visto che le delibere che disciplinano il settore saranno revocate (entro il 30 aprile, primo termine di scadenza per la presentazione delle domande da parte delle amministrazioni) e la giunta regionale si riserva di offrire nuovi indirizzi programmatici. Con l’avallo del direttore generale del dipartimento Turismo, Maria Francesca Gatto, un altro dei manager che Santelli ha ereditato dalla giunta Oliverio, parte una rivoluzione che, per ora, crea qualche malumore. Il timore, quando ci sono di mezzo fondi da distribuire ai Comuni, è sempre quello che – dietro le graduatorie – possano annidarsi vecchie clientele. O nuove, a seconda dei giri di valzer della politica regionale.

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