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"Villa Torano", Procura e Asp a caccia delle radici del contagio

Risulterebbero esserci già i primi indagati, l’inchiesta prende forma grazie alle investigazioni dei Nas. La task force medica continua a monitorare pazienti e a studiare gli sviluppi dell’infezion…

Pubblicato il: 28/04/2020 – 19:30
"Villa Torano", Procura e Asp a caccia delle radici del contagio

di Michele Presta
COSENZA 
L’indagine non è più ispettiva, adesso il fascicolo di “Villa Torano” negli uffici della procura ha un numero ed un sostituto procuratore che di raccordo con il capo Mario Spagnuolo condurrà l’indagine. Epidemia colposa è il reato più grave di cui potrebbero rispondere gli eventuali indagati dell’inchiesta, ma gli inquirenti lavorano anche su altre ipotesi di reato. I primi responsabili sarebbero già stati individuati dalla procura ma l’inchiesta è ancora nella sua fase embrionale. I militari dei Nas in queste prime due settimane, dopo ispezioni e accertamenti, hanno fatto confluire nel fascicolo tutti i documenti prodotti. Verbali messi nero su bianco ma anche altri documenti recuperati all’interno della struttura. Insieme al narrato di quei documenti anche quello delle prime persone interrogate per capire come ricostruire il filo di Arianna che ha dato vita all’intera vicenda. Ma è ancora troppo presto per chiudere il cerchio. Ore drammatiche angosciano i sanitari e i pazienti. La conta è di quattro decessi di persone che prima di lasciare la Rsa in quella struttura si trovavano ricoverate. Nelle ultime 24ore è deceduta anche la “Paziente 1” della clinica, una signora 66enne che nel giorno di Pasquetta ha accusato i primi malesseri e che di fatto è stata la spia d’allarme.
INDAGA LA PROCURA MA ANCHE L’ASP L’attenzione a “Villa Torano” è massima, ma non ci sono solo da chiarire eventuali responsabilità amministrative o i presunti illeciti che hanno portato al propagarsi della pandemia. C’è anche un aspetto medico e di questo si sta occupando direttamente la task force nominata dall’Asp e che è in costante collegamento con la Rsa. Il gruppo di camici bianchi che monitorano tutti i pazienti risultati positivi al Coronavirus all’interno della struttura ha disposto un primo accertamento di natura clinica. Cartelle cliniche e ispezioni compongono il dossier dei sanitari che riguardano sia il personale sanitario che opera e ha operato all’interno della struttura sia quello degli anziani degenti. Controlli costanti ai pazienti, per avere informazioni quanto più accurate possibili vengono garantite anche attraverso un sofisticato sistema di telemedicina. La task force provinciale sta lavorando a quello che in modo inconvenzionale si può definire “tempo zero” e nel quale l’unica priorità è assicurare la salute e la pronta guarigione dei malati ma già da giovedì si darà vita al “tempo uno”. Sarà questa la fase fondamentale dell’inchiesta sanitaria, quella nella quale si procederà a fare nuovamente i tamponi e che permetterà di capire come si sia evoluta l’epidemia tra le persone infette all’interno della struttura. Questi dati saranno utili a capire anche, eventualmente, per quanto tempo il virus abbia circolato all’interno della struttura prima che venisse scoperto. Materiale che poi sarà anche a disposizione dei magistrati ai quali spetterà il compito di intrecciarlo con le risultanze dell’indagine penale. (m.presta@corrierecal.it)

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