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20.20 | Agriturismi, conflitto tra Dipartimenti regionali: per uno la tassa si paga, per l'altro no

Il presidente Agriturist Calabria è uno degli ospiti della puntata del talk in onda questa sera alle 21 su L’altro Corriere Tv (canale 211). Costantino: «Equiparati agli hotel a 2 stelle. L’assesso…

Pubblicato il: 29/04/2020 – 16:35
20.20 | Agriturismi, conflitto tra Dipartimenti regionali: per uno la tassa si paga, per l'altro no

LAMEZIA TERME Non è ancora la tassa sull’aria, ma poco ci manca. E’ la “tassa di concessione regionale sugli agriturismi” che la Regione Calabria, benché in mancanza di previsione normativa, pretende dagli agriturismi calabresi. A dar battaglia ovviamente sono i titolari degli agriturismi che da poco hanno incassato da un lato un parere favorevole dell’assessorato regionale all’Agricoltura, dall’altro l’intimazione a pagare, compresi gli arretrati, dall’assessorato al Bilancio della stessa Regione.
«E’ da un po’ di anni che cerchiamo di portare avanti un’azione sindacale perché ci sembra illegittima questa tassa di concessione governativa che da qualche anno gli agriturismi calabresi stanno pagando». Così Mariangela Costantino, presidente Agriturist Calabria, ospite questa sera della trasmissione “20.20” in onda alle 21 su L’Altro Corriere Tv (canale 211) e in streaming sul Corriere della Calabria e laltrocorriere.it, racconta la sfida ingaggiata con la burocrazia regionale.
Nella puntata condotta da Danilo Monteleone e Ugo Floro, oltre a Mariangela Costantino, saranno ospiti Francesco Zinno, direttore Centro trasfusionale Azienda ospedaliera Annunziata di Cosenza, Carmelo Malacrino, direttore del Museo nazionale di Reggio Calabria, Saverio Mirarchi, presidente Lnd Calabria, Maurizio Senese, Essemme Musica, la giornalista Antonella Grippo.
«Abbiamo fatto delle verifiche – spiega Costantino – in realtà non esistono altri casi in Italia di tassa di concessione pagata annualmente e in maniera illegittima siamo stati considerati come ristoranti o alberghi, anzi siamo stati equiparati nel conteggio della tassa a degli hotel a 2 stelle. Questo ci ha molto ferito e preoccupato perché si sa, l’agriturismo è un’attività connessa all’attività agricola, che serve per aiutare l’agricoltura, quindi ci siamo mossi già da qualche anno però purtroppo non abbiamo portato alcun risultato, fino a quest’ultima risposta che abbiamo avuto che ci ha molto incoraggiato, da parte dell’assessore all’agricoltura, che ci conferma l’illegittimità della tassa».
L’ASSESSORATO ALL’AGRICOLTURA In effetti con una nota protocollata lo scorso 9 marzo, il dirigente generale del dipartimento agricoltura della Regione Calabria ha provato a mettere una pezza alla vicenda kafkiana di una tassa che, normativamente parlando, non esiste. La disciplina generale dell’agriturismo è dettata dalla legge n. 92 del 2006, che detta la definizione di attività agrituristiche, “esercitate dagli imprenditori agricoli” secondo il dettato dell’articolo 2135 del codice civile, per cui dottrina e giurisprudenza concordano nel ritenere che la stessa attività agrituristica è considerata attività agricola. Senonché sia la legge nazionale che la legge regionale (la n. 14 del 2009) non prevedono una “tassa di concessione regionale sugli agriturismi”, che non sono menzionati neppure dalla legge regionale che istituisce i tributi propri della Regione Calabria (la n. 1 del 1971). Per cui va da sé – come ammette anche l’assessorato all’Agricoltura – che nel rispetto della “riserva di legge” in materia di tributi (articolo 23 della Costituzione) la tassa non può essere applicata in mancanza di una legge e men che meno per analogia. E’ il principio “no taxation without representation”, che tradotto dall’inglese al dialetto calabrese perde un po’ di significato, visto che l’assessorato al Bilancio pretende non solo il pagamento della tassa ma pure gli arretrati.
L’ASSESSORATO AL BILANCIO «Sono già arrivati gli avvisi – spiega Costantino – e sta arrivando anche la tassa con le varie more per anni passati, per cui gli agriturismi sono scoraggiati perché pagare anche ciò che non dovrebbe competere risulta, soprattutto in questo momento, un po’ una beffa».
Non resta che aspettare che i due assessorati si sincronizzino sulle stesse fonti normative. «Ci è sembrato un primo risultato importante avere l’assessorato dell’agricoltura dalla nostra parte. Aspettiamo a questo punto – confida Costantino – che si pronunci l’assessore al Bilancio, perché in realtà questa tassa è stata istituita dall’assessorato al Bilancio e quindi è chiaro che ci attendiamo che questa tassa venga abolita per il futuro, oltre che per il periodo che stiamo vivendo si spera che venga data particolare attenzione alla riduzione di un po’ tutte le tasse che riguardano le concessioni, Imu, Tari, legate alle attività che in questo momento sono ferme. Si parla tanto di futuro di agricoltura e turismo, ebbene così non si aiuta».


 

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